Israele, caos nel governo. Biden: "Cessate il fuoco subito"

Ben Gvir: "Via Gantz". Raid su un campo profughi a Gaza: almeno 35 morti. Sullivan vede Netanyahu

Israele, caos nel governo. Biden: "Cessate il fuoco subito"
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Le divisioni all’interno del gabinetto di guerra israeliano sul futuro di Gaza dopo il conflitto sono sempre più nette. Sabato, il ministro dell’esecutivo Benny Gantz ha preannunciato che ritirerà il sostegno al governo se le sue richieste sulla presentazione di un piano post-bellico per la Striscia non saranno soddisfatte entro l’8 giugno.

Ciò ha scatenato l’ira del ministro della Sicurezza nazionale e leader del partito di estrema destra Potere Ebraico, Itamar Ben-Gvir, che ha chiesto al premier Benjamin Netanyahu di sciogliere il governo e «defenestrare» Gantz, Gadi Eisenkot e il ministro della Difesa Yoav Gallant. Mercoledì, Gallant infatti ha detto di essere contrario al controllo militare israeliano o all’assunzione di responsabilità nel governo dell’enclave palestinese. Ma Ben-Gvir ha ricordato: «Questo è un governo di destra, ci sono candidati eccellenti, Netanyahu avrà qualcuno da nominaor re». E ha aggiunto: «L’unica strada è occupare Gaza e incoraggiare la migrazione volontaria».

Non è mancata la replica di due deputati del partito di Gantz, Matan Kahana e Pnina Tamano-Shata secondo cui la data dell’8 giugno non è una scadenza «scolpita nella pietra», ma può essere anticipata se Netanyahu non dovesse rispondere alle richieste. E anche il ministro delle finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha alzato i toni: «Se Hezbollah non si ritira dal confine, l’Idf dovrebbe lanciare un attacco all’interno del territorio libanese per difendere le nostre comunità settentrionali» ha tuonato.

Sul fronte internazionale le cose sono altrettanto complicate. Ieri c’è stato l’incontro tra Netanyahu e il consigliere della Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan a Gerusalemme. Sul tavolo la 3 guerra a Gaza, l’operazione a Rafah e anche i rapporti con il mondo arabo, visto che Sullivan viene da una visita a Riad dove ha incontrato il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Poi Sullivan ha avuto un faccia a faccia con il presidente israeliano Isaac Herzog per discutere della liberazione degli ostaggi.

È intervenuto pure il presidente degli Stati Uniti Joe Biden (nella foto) che ha ribadito nel suo discorso alla cerimonia di consegna dei diplomi di laurea al Morehouse College di Atlanta, in Georgia, come l’unica soluzione sia quella dei due Stati, ha chiesto poi «un cessate il fuoco immediato e il rilascio dei rapiti» e ha ricordato «la crisi umanitaria» in corso (ieri il bilancio delle vittime del raid israeliano di sabato contro il campo profughi

di Nuseirat, è salito a 35 morti, tra i quali 7 bambini e 9 donne). Infine Biden ha detto ai giovani, alcuni dei quali indossavano delle kefiah: «Sostengo la protesta non violenta, le vostre voci devono essere ascoltate».

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