"Kherson bombardata 112 volte nelle ultime 24 ore". Torna ad infiammarsi il conflitto tra Russia e Ucraina

Secondo fonti ucraine, i russi hanno sparato 671 proiettili con diversi mezzi d'artiglieria. Mosca ha affermato di aver abbattutto quattro missili ucraini lanciati sulla Crimea.

"Kherson bombardata 112 volte nelle ultime 24 ore". Torna ad infiammarsi il conflitto tra Russia e Ucraina
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"Nelle ultime 24 ore, il nemico ha lanciato 112 attacchi di bombardamento e ha sparato 671 colpi di mortai, artiglieria, Grad, carri armati, UAV e aerei, incluso un attacco missilistico. Il nemico ha sparato 39 colpi contro la città di Kherson". Con questo messaggio pubblicato sul suo canale telegram, Oleksandr Prokudin, capo dell’amministrazione militare della regione di Kherson, riporta l’attenzione del mondo sul conflitto esploso in Ucraina nel febbraio 2022 dopo che negli ultimi mesi lo scoppio della guerra tra Israele e Palestina lo aveva posto in secondo piano.

A riprendere il post di Prokudin è stata l’agenzia Ukrinform, dando conferma del pesante attacco di Mosca che, tra le giornate di venerdì 5 e di sabato 6 gennaio, ha preso di mira la regione sud-orientale dell’Ucraina. Secondo Prokudin, l'esercito russo si è scagliato contro i quartieri residenziali negli insediamenti della regione e un'impresa nel distretto di Kherson: i bombardamenti avrebbero provocato un morto e cinque feriti. Secondo lo stato maggiore delle forze di Kiev, i russi hanno complessivamente lanciato 5 attacchi missilistici e 25 attacchi aerei, nonché 32 attacchi MLRS contro le posizioni delle truppe ucraine e le aree abitate. Oltre alla città e alla regione di Kherson, ad essere stata bombardata c’ è anche la città di Pokrovsk, nel Donetsk, sempre nella zona orientale del Paese di Zelensky. Secondo il capo dell'amministrazione militare regionale, Vadym Filashkin, ripreso dai media locali, ha dichiarato: "durante la notte l'esercito russo ha bombardato due volte la città, colpendo un edificio amministrativo: garage e automobili hanno preso fuoco". Nel corso della notte, delle esplosioni si sono verificate anche nella regione di Khmelnytskyi situata nell’Ovest e dell’Ucraina e dove è entrata in azione la contraerea.

La risposta delle Forze armate ucraine non si è fatta attendere, tanto che il loro stato maggiore ha diramato la notizia che nella giornata di ieri sono stati uccisi 800 soldati russi che si vanno ad aggiungere a quelli eliminati dall’inizio del conflitto che ammonterebbero a 363.870. Tale dato deve essere ancora verificato, ma le Forze armate ucraine hanno fatto anche sapere di aver inflitto perdite pesanti alla flotta di mezzi e apparecchiature belliche di Mosca, riferendo di aver distrutto 6.018 carri armati (+7 nell'ultimo giorno), 11.158 veicoli corazzati da combattimento, 8.617 sistemi di artiglieria, 950 sistemi di razzi a lancio multiplo, 633 sistemi di difesa aerea, 329 aerei, 324 elicotteri, 6.787 veicoli aerei senza pilota, 1.786 missili da crociera, 23 navi da guerra/cutter, 1 sottomarino, 11.478 veicoli a motore e 1.317 unità di equipaggiamento speciale. Sempre durante le ore convulse della notte tra il 5 e il 6 gennaio, il ministero della Difesa russo reso noto l’abbattimento di quattro missili ucraini che hanno sorvolato la Crimea, penisola annessa alla Russia nel 2014 senza il riconoscimento della comunità internazionale.

Nel frattempo, la Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu in relazione

alla fornitura di armi occidentali all'Ucraina. In precedenza i Paesi occidentali avevano richiesto una riunione dello stesso organo il 10 gennaio, in merito alle forniture di armi alla Russia attribuite alla Corea del Nord.

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