Missili a lungo raggio e testate a grappolo: il nuovo pacchetto di aiuti americani all'Ucraina può alzare ulteriormente l'asticella del sostegno di Washington al Paese invaso dalla Russia il 24 febbraio 2022. A pochi giorni dal viaggio di Antony Blinken, il segretario di Stato americano, che recentemente si è recato a Kiev per incontrare Dmytro Kuleba, il capo dello staff presidenziale ucraino Andriy Yermak ha confermato che in colloqui col consigliere per la sicurezza nazionale di Joe Biden, Jake Sullivan, è stato sollevato più volte il tema della fornitura dei ben performanti missili Atacms, capaci di proiettare la potenza ucraina in profondità oltre le linee russe.
I missili balistici da teatro Army Tactical Missile System sarebbero i nuovi proiettili volti ad armare i lanciamissili Himars che si sono ben distinti nella difesa ucraina. Un vantaggio strategico rispetto agli Scalp francesi e gli Storm Shadow britannici, lanciabili solo per via aerea. Qualora venissero forniti effettivamente all'Ucraina questi missili, con una gittata di 306 chilometri, sono molto più potenti di quelli che gli Stati Uniti hanno inviato finora all'Ucraina, e potrebbero consentire a Kiev di colpire obiettivi russi in profondità e arrivare senza problemi sul territorio nemico.
Washington aveva finora negato a Kiev l'invio di Atamcs, proprio paventando un loro utilizzo contro obiettivi sul territorio della Russia. La preoccupazione era che questi missili, se utilizzati dall'Ucraina, potessero portare a un'escalation del conflitto e a un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nella guerra. Tuttavia, secondo quanto appreso dal New York Times da funzionari americani, gli Stati Uniti potrebbero ora essere disposti a fornire Atamcs all'Ucraina dopo i primi, timidi progressi militari russi nel Donbass. Confermata la fornitura di razzi Gmlrs da 72 chilometri di portata, è chiaro che il passaggio in mano ucraina degli Atacms avrebbe effetti dirompenti. La decisione degli Stati Uniti di inviare missili a lungo raggio all'Ucraina che Joe Biden si preparerebbe a formalizzare sarebbe un passo significativo che potrebbe avere un impatto significativo sul conflitto.
L'Ucraina ha sostenuto che i missili a lungo raggio sono necessari per contrastare l'avanzata russa nel Donbass. Gli alleati baltici ed esteuropei dell'Ucraina hanno sostenuto la fornitura di questi missili, sostenendo che aiuterebbero l'Ucraina a difendersi dalla Russia. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che i missili a lungo raggio potrebbero "cambiare le regole del gioco".
Sia gli Atamcs che i Gmlrs sarebbero armati con testate a grappolo capaci di disseminare submunizioni esplosive su una vasta area: una scelta destinata a suscitar polemica dopo la controversa decisione di Washington di fornire a Kiev munizioni all'uranio impoverito estremamente criticate per la loro portata potenzialmente dannosa sulla salute umana e di garantire proiettili a grappolo per l'artiglieria di uso ordinario e da campo. La cui produzione di frammenti e schegge rischia di "inquinare" a lungo ogni territorio in cui vengono impiegate, che per l'Ucraina corrisponderebbe in particolar modo al proprio territorio.
Si tratta, in ogni caso, di una possibile, nuova conferma del profondo impegno militare americano a sostegno di Kiev volto, presumibilmente, a compensare i ritardi sulle forniture degli Abrams per le forze corazzate ucraine e, soprattutto, l'ammissione del fatto che i caccia F-16 non arriveranno prima del 2024 inoltrato per i problemi legati all'addestramento dei piloti.
A Washington e Kiev l'onere di discutere le regole d'ingaggio: dall'utilizzo che Kiev farà di questi proiettili capiremo se anche dopo la fornitura per gli Atacms varrà la stessa regola di non utilizzo sul suolo russo. O se Washington intende portare con le sue armi la guerra sul territorio della potenza rivale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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