La Russia è in guerra con tutto l’Occidente guidato dagli Stati Uniti. Ne è convinto il ministro della Difesa di Mosca Andrey Belousov che, durante la cerimonia di apertura del forum Armiya-2024, ha affermato che l’operazione militare speciale della Federazione in Ucraina in realtà non è uno scontro con Kiev.
Secondo il titolare del dicastero russo, il conflitto “è guidato dal desiderio degli Stati Uniti e dei suoi alleati di mantenere il predominio e impedire la costruzione di un nuovo ordine mondiale multipolare ed equo. In questo modo, lo scontro tocca gli interessi di ogni Paese”. L’ennesima accusa mossa alla Nato da un alto ufficiale del Cremlino, dunque, la cui retorica è progressivamente scivolata dallo scontro con il regime nazista di Kiev alla guerra per procura dell’Occidente che controllerebbe il presidente Volodymyr Zelensky come se fosse un burattino.
Da mesi, ormai, il duello diplomatico tra Mosca e il blocco a guida Usa è aumentato notevolmente di intensità. La Russia ha reagito con rabbia alla decisione di diverse cancellerie occidentali di Kiev di permettere all’esercito ucraino di condurre attacchi sul suolo della Federazione con armi fornite dagli alleati. Il presidente Vladimir Putin ha affermato che il Cremlino avrebbe valutato la possibilità di armare Paesi terzi per colpire obiettivi Nato in altre parti del mondo.
Ulteriore benzina sul fuoco è stata gettata dalla decisione degli Stati Uniti, annunciata durante il vertice di Washington, di schierare missili a lunga gittata in Germania a partire dal 2026. Mosca ha risposto affermando che, nel caso in cui gli Usa dovessero procedere con questo piano, “la Russia si considererà libera dalla moratoria precedentemente dichiarata unilateralmente sullo spiegamento dei nostri mezzi di attacco a medio e corto raggio, compreso l'aumento delle capacità delle forze costiere della nostra Marina” e che “adotterà misure speculari nel loro dispiegamento alla luce delle azioni intraprese dagli Stati Uniti e dai loro Stati satellite in Europa e in altre parti del mondo”.
A questa retorica infuocata, si aggiunge la realtà sul campo di battaglia, con l’incursione ucraina nella regione di Kursk che ha colto l’esercito russo completamente impreparato.
L’operazione non sarebbe stata possibile senza gli aiuti militari forniti dall’Occidente e la velocità con cui i soldati di Kiev sono riusciti a penetrare nel territorio della Federazione è stato un notevole smacco per Vladimir Putin, che ha promesso “una dura risposta”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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