Putin alza il tiro: "La guerra in Ucraina l'ha provocata l'Occidente"

Il presidente russo continua a puntare sulla sua narrazione, mentre da Kiev Volodymyr Zelensky chiude a qualsiasi tipo di negoziato con il Cremlino

Putin alza il tiro: "La guerra in Ucraina l'ha provocata l'Occidente"
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Per il presidente russo Vladimir Putin non ci sono dubbi: "La guerra in Ucraina è stata provocata deliberatamente dall'Occidente, anche per limitare lo sviluppo della Federazione Russa". Parole che giungono in concomitanza con il summit del G20 a Nuova Delhi, in India, e che confermano come la narrativa del Cremlino non cambi rispetto all'inizio della cosiddetta "operazione militare speciale".

Le affermazioni di Putin non sono nuove e sono le medesime di tutti i vertici del governo e degli apparati moscoviti. Tuttavia, l'impressione è che in questa delicata fase della guerra in Ucraina ci sia un ulteriore innalzamento del livello di intransigenza, una polarizzazione mostrata tanto dall'uscita dell'accordo sul grano nel Mar Nero quanto dalle voce che vedono un riavvicinamento con il leader nordcoreano Kim Jong-un. E sono segnali che fanno capire come sia difficile osservare tra le pieghe del potere russo segnali sul presente e sul futuro del conflitto. Uno strano isolamento e una forte impermeabilità che si nota anche dalle presenze al Forum economico orientale di Vladivistok dove è atteso anche lo stesso Putin. Non ci saranno leader, ma solo alti rappresentanti dei governi come il vicepresidente del Laos, il vice premier cinese Zhang Guoqing. Qualcuno pensava che potesse essere l'occasione per il nuovo viaggio in Russia del leader della Corea del Nord, ma al momento sono registrati solo alcuni delegati. Bielorussia, Kazakistan, India e Filippine saranno rappresentate dagli ambasciatori in Russia. Una presenza in tono minore desta qualche sospetto al Cremlino.

Nel frattempo, anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiude a ogni tipo di negoziato con Mosca. "Quando vuoi fare un compromesso o avere un dialogo con qualcuno, non puoi farlo con un bugiardo", ha detto il presidente ucraino all'americana Cnn. Ed è chiaro che questo sia un'ulteriore conferma che per Kiev le portate di una trattativa con Putin siano a questo punto considerate chiuse.

Parole che si uniscono alle pesanti accuse del consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak, che prima ha accusato il Papa

di essere "filorusso" e di non essere credibile, negando ogni "ruolo di mediazione", e poi si rivolto contro le Nazioni Unite, dicendo che con il loro operato vogliono "prolungare la vita del regime di Putin".

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