Spiragli in Medio Oriente, ma Hamas frena: "Vogliamo il piano Biden, non altri negoziati"

Fonti israeliane parlano di progressi nelle trattative con Hamas: ora è tutto nelle mani della partita Netanyahu-Sinwar

Spiragli in Medio Oriente, ma Hamas frena: "Vogliamo il piano Biden, non altri negoziati"
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Nonostante le tensioni e l'escalation di questi giorni, l'accordo su un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi sembrava avvicinarsi. Questa sera, infatti, si erano rincorse le voci di una possibile tregua da finalizzare questo giovedì durante i colloqui previsti al Cairo o a Doha. A sostenerlo era stato Channel 12, citando fonti interne che avevano parlato di "progressi" nelle trattative. Il tutto rimandato nelle mani dei due uomini chiave di questa partita, Benjamin Netanyahu e Yahya Sinwar: quanto saranno disposti a cedere?

Tel Aviv pronta al negoziato?

L'ufficio di Netanyahu, infatti, aveva annunciato venerdì sera che Israele invierà i suoi negoziatori ai colloqui del 15 agosto "al fine di finalizzare i dettagli dell'attuazione dell'accordo quadro". L'annuncio è arrivato subito dopo che i mediatori - Stati Uniti, Qatar ed Egitto - hanno dichiarato in una dichiarazione congiunta che un accordo doveva essere concluso e attuato senza ulteriori ritardi. Secondo quanto riferito, le varie parti negoziali stavano già discutendo i nomi degli ostaggi da rilasciare in base all'accordo e i nomi dei prigionieri di sicurezza palestinesi da rilasciare in cambio.

Israele aveva chiesto, e i mediatori riconoscono l'importanza della richiesta, che vengano forniti i nomi degli ostaggi da liberare prima che l'attuazione dell'accordo possa iniziare: se questa opportunità non fosse colta "non ci sarà un'altra opportunità per molto tempo, se non del tutto", affermano da Tel Aviv.

Hamas non vuole altri negoziati

Ma le dichiarazioni di Hamas sembrano stemperare gli entusiasmi: il movimento islamista palestinese ha chiesto questa sera di "applicare" il piano in tre fasi per una tregua a Gaza proposto dagli americani all'inizio di luglio, "piuttosto che condurre altri negoziati o avanzare nuove proposte". Hamas in una nota riportata dai media arabi ha chiesto ai mediatori di "presentare un piano per attuare quanto concordato dal movimento il 2 luglio 2024, sulla base della visione di Biden e della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite" invece di impegnarsi in nuovi colloqui per un accordo. "I mediatori dovrebbero imporre questo agli occupanti (Lo Stato di Israele, ndr) invece di perseguire ulteriori round di negoziati o nuove proposte che fornirebbero copertura agli aggressori e concederebbero loro più tempo per continuare il genocidio contro il nostro popolo", aggiunge la dichiarazione.

Hamas, si legge, "ha partecipato a molti round di negoziati e ha fornito tutta la flessibilità e la positività necessarie per raggiungere gli obiettivi e gli interessi del suo popolo, risparmiare il loro sangue e fermare il genocidio contro di loro, in un modo che apra la strada a uno scambio di prigionieri, al soccorso per il nostro popolo, al ritorno degli sfollati e alla ricostruzione di ciò che è stato distrutto dall'aggressione".

La "mossa tattica di Hamas" e le speranze di Biden

Il fatto che Hamas abbia annunciato che non parteciperà ai negoziati previsti per giovedì per Israele non sarebbe altro che "una mossa tattica" in vista di un possibile attacco e nel tentativo di strappare condizioni migliori per l'accordo sul cessate il fuoco. A sostenerlo è Barak Ravid su Axios. "Un alto funzionario israeliano coinvolto nei negoziati - scrive il giornalista israeliano - ha affermato che la dichiarazione di Hamas è 'una mossa tattica in vista di un possibile attacco da parte dell'Iran e di Hezbollah e nel tentativo di ottenere condizioni migliori per l'accordò. Il funzionario ha aggiunto: 'Se Hamas non si siede al tavolo, continueremo a decimare le sue forze a Gaza".

Anche a Washington le aspettative sono alte. "Sì, è ancora possibile. Il piano che ho messo insieme, approvato dal G7, dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, è ancora fattibile". Così il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, intervistato dalla Cbs, quando gli è stato chiesto se ritenga possibile un cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Hamas prima che lasci il suo incarico.

"E sto lavorando letteralmente ogni singolo giorno - ha aggiunto - con tutta la mia squadra, per fare in modo che non degeneri in una guerra regionale, cosa che può facilmente accadere". Un'occasione unica per intestarsi una vittoria storica, nonché un credito per Kamala Harris da portare dritto alle elezioni di novembre.

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