"Tregua subito". L'appello di Italia, Francia, Germania e Regno Unito per Gaza

Il ministro Tajani: "Non possiamo perdere tempo: lavoriamo per dare al Medio Oriente prospettive di stabilità e pace"

"Tregua subito". L'appello di Italia, Francia, Germania e Regno Unito per Gaza
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Sulla tregua in Medio Oriente non si può più perdere tempo: questo l’appello congiunto firmato dai ministri degli Esteri di Regno Unito, Francia, Germania e Italia. Antonio Tajani e i suoi colleghi hanno lanciato un messaggio rivolto a tutte le parti coinvolte per concludere il negoziato su Gaza entro breve.“Noi, Ministri degli Esteri di Regno Unito, Francia, Germania e Italia, sosteniamo fortemente gli sforzi di mediazione in corso da parte di Stati Uniti, Egitto e Qatar per concludere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi e siamo incoraggiati dall'approccio costruttivo adottato finora", si legge nella dichiarazione congiunta.

I ministri degli Esteri dei quattro Paesi hanno accolto con favore che il lavoro tecnico continuerà nei prossimi giorni, anche in relazione alle disposizioni umanitarie e sugli accordi specifici relativi agli ostaggi e ai detenuti, nonché il fatto che gli alti funzionari si riuniranno nuovamente prima della fine della prossima settimana con l'obiettivo di concludere l'accordo. "Esortiamo tutte le parti a continuare a impegnarsi in modo positivo e flessibile in questo processo”, si legge ancora: “Sottolineiamo l'importanza di evitare qualsiasi escalation nella regione che possa minare le prospettive di pace. La posta in gioco è troppo alta".

In una nota diramata su X, Tajani ha ribadito di sostenere gli sforzi di mediazione in corso di Stati Uniti, Egitto e Qatar per un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e sul rilascio ostaggi, rimarcando la necessità di non perdere ulteriore tempo: “Lavoriamo insieme a tutti i paesi della regione per dare al Medio Oriente prospettive di stabilità e pace". L’appello arriva a poche ore dalla fumata grigia, per non dire nera, di Doha: nessuna svolta significativa, ma non è stata nemmeno chiusa la porta a una possibilità di un accordo.

La nuova data di negoziazione è il 21 agosto, al Cairo, ma i mediatori continueranno a lavorare sottotraccia nel weekend. Emblematico l’arrivo in Medio Oriente del segretario di Stato statunitense Antony Blinken, che proseguirà “gli sforzi intensi per concludere l’accordo”.

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