«Ha sempre dato amore a chi era in difficoltà»

Il cordoglio della città e della gente comune. Domani i funerali in forma strettamente privata

(...)una figura di donna forte e nello stesso tempo capace di un affetto che riempie i cuori di calore e di fiducia». Una mamma, che continua il sindaco, è stata «per Silvio Berlusconi insostituibile guida e presenza saggia, sempre giovane, su cui ha potuto contare nei momenti delle sue scelte più importanti».
Cordoglio del primo cittadino per nome e per conto dei milanesi che, adesso, saranno più soli: «Ci mancherà il sorriso di mamma Rosa, quell’amore che lei ha donato alla sua famiglia ma che ha donato anche agli altri, alle persone in difficoltà e a chi aveva bisogno di conforto e di parole buone».
Ritratto della signora Rosella che, nel giorno più triste, completa Mario Mantovani: «Ha trascorso la sua vita provando un immenso amore per la sua famiglia, luogo degli affetti e dei valori. Valori che ha trasmesso ai figli, verso i quali nutriva un forte attaccamento, in particolare verso Silvio, che ha amato, sempre sostenuto ed incoraggiato». Annotazioni dell’europarlamentare di Forza Italia che, come sindaco di Arconate, aveva dato la cittadinanza onoraria a mamma Rosa. Un gesto per premiare la «sua capacità d’unire amore, concretezza, coraggio ed autorevolezza» ovvero il suo essere «emblema di molte mamme italiane».
E testimonianza di quei «valori» arriva anche da Roberto Formigoni, «la signora Rosella era una presenza discreta, dolcissima ma che si sentiva. Si sentivano la sua presenza sul figlio e la sua vicinanza anche nella nostra azione politica». E a sapere «quanto questa perdita sia molto dolorosa» non è solo il presidente della Regione Lombardia. «La cara mamma Rosa» recita il telegramma di cordoglio di Maria Stella Gelmini «era donna combattiva e coraggiosa». Aggettivi che non sono etichette e slogan vuoti bensì istantanee di una vita spesa da mamma Rosa pure in quegli anni difficili che l’hanno vista attraversare due guerre mondiali e che, oggi, sono replicati da chi condivide il dolore dei Berlusconi.
Un ultimo saluto che, ieri, in viale San Gimignano è stato portato da Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, e da Bruno Ermolli, vicepresidente della Scala. A partecipare al lutto anche Ignazio La Russa, capogruppo dei deputati di An, e l’onorevole azzurro Paolo Romani. Tutti stretti attorno alla famiglia che ha per l’addio scelto «funerali in forma strettamente familiare e privata nella giornata di martedì».
Invito che i cittadini del «suo» quartiere, di quella zona tra Bande Nere-Lorenteggio, rispettano già adesso: infatti, si affacciano quasi timidamente per portarle un saluto, «sa l’incontravamo per strada: magra, piccola di statura, elegantissima e con il volto sempre illuminato da un filo di perle». Un saluto e un fiore, «rose bianche, il suo colore preferito», replicati all’infinito, con una certezza: «Sappiamo che lei dal Paradiso continuerà a proteggerci e a pregare per noi» ricorda Paolo, editore di questo giornale.


Memoria interrotta dalla commozione, quella che prende alla gola chi si ferma col naso all’insù verso il sesto piano dello stabile, con gli occhi puntati a quella stanza divenuta camera ardente. La stessa commozione che si legge anche negli occhi di chi esce da quella casa, dove «serenamente» si è spenta Mamma Rosa. Che domani sarà tumulata al cimitero Monumentale, vicino al commendatore Luigi Berlusconi.

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