Le Camere si preparano a un rientro dalle vacanze a dir poco scoppiettante. Dopo un mese decisamente in sordina, dove a tener banco sono state soprattutto le guerre che destabilizzano lo scacchiere internazionale e i colpi di scena, che non sono certo mancati, nella corsa alle presidenziali americane, ecco riesplodere il dibattito politico interno. Una settimana di polemiche, colpi bassi e scandali che regala al podio dei peggiori tre volti nuovi. Al terzo posto sale Carlotta Nonnis Marzano, costretta a dimettersi da assessore all'Ambiente al Comune di Bari appena ventiquattr'ore dopo la nomina. Un record negativo da Guinness dei primati per la professoressa di biologia all'Università di Bari portata in politica dall'accoppiata vincente (si fa per dire) Bonelli-Fratoianni. Dopo gli scandali della famiglia Soumahoro e le discutibili candidature di Lucano e Salis, eccoli imbarcare l'ennesimo flop. E dire che i post in cui dà al Papa dell'"anziano molesto" e del pedofilo, in cui descrive i leader del G7 come "inutili parassiti", in cui si dispiace per il fallito attentato a Trump, erano sotto gli occhi di tutti. Anche di Bonelli e Fratoianni. Letti certi post, anche ventiquattr'ore da assessore sono già sin troppe. Ora, forse, qualcuno dovrebbe valutare l'opportunità di avere a insegnare in università una che scrive oscenità del genere.
Al secondo posto un altro odiatore da tastiera: Mattia Tombolini, oggi collaboratore di Ilaria Salis. I suoi post, se possibile, sono ancora più violenti di quelli della Nonnis Marzano. C'è quello, per esempio, in cui esulta davanti al rogo del pupazzo di Giorgia Meloni. "Brucia, stronza!", il suo post su Facebook. E poi c'è quello in cui pubblica, con soddisfazione, fotografie di poliziotti presi a bastonate. Purtroppo non stupiscono considerato l'ambiente da cui proviene Tombolini, e cioè quello dei centri sociali. Come non stupisce che la Salis l'abbia preso a lavorare con sé, visti anche i brutti ceffi con cui si accompagnava quando è stata arrestata in Ungheria. E, mentre infiamma la polemica, l'eurodeputata è tutta preoccupata all'emergenza carceri. Che, sì, è effettivamente un problema, ma la soluzione migliore non è certo quella proposta da lei. L'insegnante col pallino delle okkupazioni vorrebbe, infatti, ovviare il problema del sovraffollamento abolendo del tutto le carceri.
Il primo posto va al presidente dell'Associazione nazionale magistrati (Anm), Giuseppe Santalucia. Tutta la bagarre parte dal retroscena tirato fuori dal direttore Alessandro Sallusti sul Giornale sull'esistenza di un asse tra testate giornalistiche, procure e partiti politici (di sinistra) per indagare Arianna Meloni. Un retroscena che Palazzo Chigi considera altamente plausibile perché ricalca il modus operandi usato dal Sistema anni fa per colpire Silvio Berlusconi. L'Anm è subito scesa in soccorso della magistratura accusando noi del Giornale e il governo di creare bufale ma soprattutto chiedendo al Csm di sanzionare chiunque si accodi a criticare le toghe. Da Santalucia sempre la solita lagna: è un attacco all'indipendenza della magistratura, un attacco alla democrazia e via dicendo.
Peccato che se ci mettessimo qui a ricordare tutte le trame organizzate dalle toghe contro il centrodestra risulterebbe lampante l'esatto contrario. E cioè che la democrazia è stata più volte minacciata dalla magistratura mettendo sotto scacco l'indipendenza della politica e il voto popolare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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