Happy days, il sogno va in scena

É proprio il caso di dire: «Ehi!». E alzando i pollici verso il cielo, proprio come avrebbe fatto Fonzie. Finalmente arriva in città (o meglio: parte proprio da qui, in debutto nazionale al Teatro della Luna dal 24 marzo al 10 aprile, ore 21, ingresso 74-23 euro, info 02.48.85.77.516) il musical Happy Days, ispirato alla leggendaria serie tv degli anni Settanta che tanto rimpiangeva l'America di quasi vent'anni prima. Ottimista e a tratti ingenua, quell'America a cavallo tra Cinquanta e Sessanta era parecchio diversa, se non opposta, a quella che negli anni di Nixon e della disillusione da Vietnam perdeva fiducia in sé stessa. Un segreto per il successo dall'altra parte dell'oceano, certo, ma non è che qui da noi la serie tv di Fonzie & co. abbia fatto cilecca. Anzi, quando apparve in Italia nel 1978, fece il botto. Anche a casa nostra - erano gli anni di piombo - di ottimismo si era assetati. Ecco perché ancora oggi, sull'onda della nostalgia, sarà parecchia la curiosità per il musical che la Compagnia della Rancia, diretta da Saverio Marconi, fa partire da Milano (giovedì 24 è prima a inviti) per poi toccare le città di Napoli, Torino e Trieste (fino a fine maggio). Anche sul palcoscenico, dunque, si torna nella Milwaukee degli anni del presidente Eisenhower, restando per lo più fedeli alla piéce musicale originale scritta dall'americano Garry Marshall affidato al libretto e alle musiche di Paul Williams, che nei brani tradotti in italiano vedono l'intervento dello specialista Franco Travaglio. I protagonisti ci sono tutti, dal rosso e timido Richie Cunnigham (Luca Giacomelli), al comprensivo papà Howard (Giovanni Boni), alla svampita mamma Marion (Sabrina Marciano) all'inquieta sorellina Joanie (Maria Silvia Roli), alla coppia di amici Ralph e Potsie (rispettivamente Davide Nebbia e Cristian Ruiz), per finire con la star in giubbotto di pelle e maglietta bianca d'ordinanza, il bullo che piace alle pupe, il duro dal cuore d'oro e, non si dimentichi, di origine italiana: Fonzie. A dare volto e ciuffo a Fonzie è Riccardo Simone Berdini, che con la Compagnia della Rancia fu già Pinocchio. Un bel salto, da burattino senza fili a playboy con moto e ragazze intorno. Tra i supervisori di Happy Days spicca anche la figura dell'americana Kimberly Moon, che ha perfezionato lo stile vocale del cast secondo gli stilemi della musica anni '50 e '60: «Dal casting - ammette la Moon - sono emerse voci molto belle, capaci di crescere notevolmente in poche settimane». E a proposito di cast, i diciannove protagonisti e il corpo di ballo sono il risultato di una selezione tra oltre settecento performer.

Musica dal vivo (diretta da Vincenzo La Torre) e una scenografia (di Carla Ricotti) ricca di colori primari, molto più netta e viva rispetto all'originario telefilm, completano l'identikit di un musical che, per periodo storico e ambientazione, non può che essere parente stretto di Grease, un altro successo firmato Compagnia della Rancia: «La differenza, però - spiega Saverio Marconi - è che i personaggi di Happy Days, grazie anche al fatto che in una serie tv si ha più tempo di svilupparli, sono meno elementari di quelli di Grease. Il pubblico conosce a menadito il carattere e i tic di Fonzie e compagni. E poi, c'è molta più ironia nella storia, anche se l'habitat, tra studenti di college e brillantina, è molto simile».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica