Giacomo Sicurello viene descritto da suoi amici come un «giovane tranquillo». «Un tipo che, durante i cortei, invita alla calma, che non ha mai alzato un dito contro nessuno» dicono di lui, quasi entusiasti, gli appartenenti al Comitato «No Expo». Ventitrè anni, studente di una facoltà scientifica all’università Statale di Milano, residente a Desio (dove il padre è stato candidato sindaco per l’Idv) il ragazzo «tranquillo» - arrestato domenica pomeriggio ad Arcore per resistenza - anche stavolta si è attenuto alle caratteristiche del suo profilo e non ha alzato un dito contro nessuno.
Semplicemente ha lanciato contro i poliziotti della Celere un bastone portagiornali in ottone, di quelli che si trovano nei bar. «Ha usato quel che ha trovato lì sul posto» spiega la polizia che lo conosce da un po’. Lo ha già sgomberato dalla Bottiglieria Okkupata di Via Savona e dal Lab 0 di Ripa di Porta Ticinese. Ultimo domicilio conosciuto: la Stamperia di via Giannone, a due passi dall’Arena civica. Area di militanza: anarchica. Anche se Sicurello non è certo quello che si dice un personaggio di primo piano nel panorama dell’Antagonismo milanese. Piuttosto uno trasversale, uno che se c’è da protestare protesta, si muove, partecipa insomma. «Un tipo che si è fatto denunciare anche durante la prima alla Scala di quest’anno, che solitamente compie quelli che in gergo vengono definiti «reati d’area», come l’occupazione d’immobili o la resistenza. «Un anarchico inconsapevole» si definisce lui, con un pizzico di ironia e, forse, di romanticismo demodè. «Un incensurato: non ha mai avuto una sentenza di condanna» sottolinea il legale che si è scelto, l’avvocato milanese Eugenio Losco.
Il suo «compagno di scorribande», l’altro giovane arrestato ad Arcore per resistenza, si chiama Simone Cavalcanti, ha 21 anni e abita a Sant’Angelo Lodigiano (Lodi). Di lui si sa ben poco se non che il suo profilo giudiziario è molto simile a quello di Sicurello (è stato denunciato più volte, sempre per reati d’area, ma mai condannato) e che ha accettato il legale assegnatogli d’ufficio, l’avvocato Cristiano Sironi, di Desio (foro di Monza).
Curioso è quel che emerge dai filmati analizzati dalla polizia.
Tranne un gruppetto del centro sociale Cantiere - i cui appartenenti si sono però allontanati subito, senza partecipare agli scontri - la maggior parte dei circa 50 giovani che si sono scontrati con la Celere durante la manifestazione organizzata domenica ad Arcore dal Popolo Viola, sono ragazzi provenienti dal Piemonte e dall’Emilia (probabilmente da Parma), forse qualcuno dalla Liguria (Genova).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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