I carabinieri scelgono il comandante in rete

Secondo un sondaggio online della base è Piccirillo (54%) il favorito per il dopo-Gottardo. Anche l’intelligence verso un avvicendamento al vertice

Diana Alfieri

da Roma

Il 5 luglio prossimo scadrà il mandato del generale di Corpo d’Armata Luciano Gottardo, e il Consiglio dei ministri dovrà nominare il nuovo Comandante generale dei carabinieri. Una nomina molta attesa, continuamente rimandata, di cui forse si discuterà in occasione della festa dell’Arma prevista per lunedì. Tra veti incrociati, impuntature, beghe all’interno dell’esecutivo (si ricorderanno i dissidi fra i ministri dell’Interno e degli Esteri, Pisanu e Martino) i papabili alla poltrona di comandante generale sono rimasti tali, creando malumori all’interno della Benemerita. E forse interpretando questi dissapori, per la prima volta i carabinieri si sono affidati a internet per sondare l’umore della base e mandare un timido segnale a chi si appresta a decidere.
Sul gettonatissimo sito delle forze dell’ordine www.nsd.it (News sicurezza e difesa) è stato lanciato un sondaggio per scegliere il successore del generale Gottardo. Il 54% delle preferenze è andato a Giorgio Piccirillo, oggi alla guida del comando «Unità mobili e specializzate». Già ex Capo di stato maggiore al comando di viale Romania, nel suo precedente incarico ha lavorato al rafforzamento del coordinamento tra le forze di polizia, in stretto contatto con l’ex titolare del Viminale, Giuseppe Pisanu. L’avvicendamento con il suo successore fu motivo di attrito tra l’ex ministro Martino (che a Piccirillo preferì il generale Elio Toscano) e lo stesso Pisanu. Al secondo posto del «sondaggio» figura il generale Gianfrancesco Siazzu (con il 12,8% delle preferenze), terzi a parimerito l’attuale capo di stato maggiore, Elio Toscano, con il 7,6 per cento, e il generale Massimo Cetola del comando interregionale di Napoli. Staccato il generale Alfonso Venditti, le cui quotazioni sembrano in ribasso dopo l’addio al Quirinale del segretario generale Gaetano Gifuni.
Anche l’intelligence rischia di cambiare i vertici. Al posto del prefetto Mori al Sisde si fanno i nomi dell’attuale vice capo della Polizia, Antonio Manganelli e del superprefetto Luigi De Sena, inviato in Calabria per gestire l’emergenza criminalità dopo l’omicidio Fortugno. Qualche chance sembra nutrirla anche Achille Serra, prefetto di Roma, in corsa anche per la poltrona di Emilio Del Mese al Cesis. Più fluida appare la situazione al Sismi, qui la partita è aperta.

Il direttore Nicolò Pollari è ancora in sella ma qualora si decidesse per un cambio, sarebbe l’Esercito a beneficiarne. Tra i candidati, il più accreditato è il generale Mauro Del Vecchio, già comandante Isaf in Afghanistan.

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