I Gates sfidano il Vaticano sull’Aids

Donano 287 milioni di dollari e criticano il veto ai profilattici. Il Papa: il progresso non può sostituirsi alla morale

Manila Alfano

In pubblico riescono a dare un’immagine di loro fortissima, una coppia solida, compatta, unita nelle loro lotte. Il mito è alimentato anche dal loro invidiabilissimo modo di combattere il male: staccando assegni che fanno girare la testa. L’ultimo ammonta a 287 milioni di dollari e servirà per la battaglia contro l’Aids.
Quando salgono sul palco per l’apertura della sedicesima conferenza internazionale dell’Aids, che riunisce più di 20mila esperti di tutto il mondo, e un elenco infinito di vip, hanno addosso lo sguardo di personaggi come Nelson Mandela e Bill Clinton. I coniugi Melinda e Bill Gates appaiono determinati e combattivi come sempre: «Abbiamo fatto tanto in questi 25 anni di lotta contro il virus, ma ora è il momento di mantenere le promesse fatte». A Toronto la coppia più ricca del mondo è arrivata in qualità di ospite d’onore e racconta il viaggio a luglio in Africa, «nell’epicentro dell’Aids». «Bisogna iniziare una campagna seria di prevenzione, altrimenti il virus non si combatterà», afferma il fondatore di Microsoft. Ma Melinda non si ferma alle allusioni e parla chiaro: «La Chiesa cattolica rifiuta categoricamente l’uso del profilattico, anche quando potrebbe salvare milioni di vite perché considera che, come ogni altro metodo di contraccezione, impedisca lo sviluppo di nuove vite. Ma noi diciamo che nella lotta contro l’Aids i profilattici salvano la vita». E allora, «prevenzione» o «formazione» ? È questa invece la parola chiave che Ratzinger sembra contrapporre alla coppia Gates. Nella lunga intervista rilasciata ai principali network tedeschi il Papa ha voluto ribadire con forza il suo punto di vista. «Di fronte al diffondersi dell’Aids in Africa la soluzione risiede in una corretta formazione delle persone perché la Chiesa cattolica insiste tanto sulla morale anteponendola ai tentativi di soluzione concreta». Una «strategia» di prevenzione che stride con i concetti di base di Bill e Melinda Gates.
«Il vero problema della nostra situazione storica è lo squilibrio tra la crescita incredibilmente rapida del nostro potere tecnico e quella della nostra capacità morale, che non è cresciuta in modo proporzionale. Perciò la formazione della persona umana è la vera e unica ricetta.

Se si diffonde solo know-how, se si insegna solo come si costruiscono e usano le macchine e come si impiegano i mezzi di contraccezione - precisa il Papa - allora non bisogna poi meravigliarsi che alla fine ci si trovi con le guerre e con le epidemie».

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