I manager Atm si travestono da controllori

Che Elio Catania alle sei del mattino visiti i depositi Atm, be’ non fa più né caldo né freddo. Quella per il presidente di Atm è diventata una abitudine quotidiana (o quasi). È però una notizia - e ghiotta - scoprire che il top management dell’azienda trasporti milanese si traveste da controllore.
In giacca e cravatta d’ordinanza, i colletti bianchi hanno scorazzato per i mezzi pubblici a caccia dei portoghesi, «occasione anche per testare il servizio, verificare gli orari con relativi tempi di attesa e pure il sistema della bigliettazione». Come dire: «Non c’è niente di meglio che usare i mezzi pubblici per rendersi conto della situazione e migliorare».
Applausi, dunque, ad Atm che ha sbattuto i manager fuori dagli uffici di foro Bonaparte per un’istruttiva gita nella realtà dei mezzi pubblici. Naturalmente, sia sulla banchina della metropolitana che alle fermate degli autobus, i dirigenti hanno svolto con zelo il lavoro di controllori: risultato? In sole tre ore, dalle 9 alle 12.30, sono stati 1.835 i controlli effettuati e 64 le multe comminate a passeggeri sprovvisti di biglietto. Ma sui taccuini del management ci sono anche le segnalazioni sui disservizi: «Sarebbe meglio si dotassero tutti i mezzi di aria condizionata», «a fianco dei controllori non guasterebbe vedere poliziotti o carabinieri», «gli extracomunitari non vogliono mai presentare i documenti di viaggio». Leit motiv che, garantisce Atm, saranno puntualmente valutati.


E mentre l’occasione della «gita» fuori ufficio è servita anche per testare alcune apparecchiature tecnologiche di cui ben presto saranno dotati i controllori, Atm fa sapere che la percentuale di evasori sui mezzi pubblici è scesa dal 5,47 al 2 per cento. Un calo di tre punti, attenzione, in appena quindici giorni.

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