I minatori verso la salvezza in mondovisione

È arrivato il d-day per i 33 'eroi del'Atacama'. Ma anche per il mondo intero, che seguirà 'live' le operazioni di salvataggio che mantengono con il fiato sospeso mezzo pianeta. Come già successo in precedenza, i piani sono stati anticipati grazie al veloce lavoro dei tecnici e con un po' di fortuna alcuni di loro dovrebbero già essere stati estratti alle 8 di questa mattina in Italia. Ad assistere le operazioni di salvataggio dei minatori (22 cileni e 1 boliviano) ci saranno inoltre il presidente cileno Sebastián Piñera e l'omologo boliviano Evo Morales.
Il ministro delle attività minerarie cileno Laurence Golborne si è congedato ieri pomeriggio offrendo gli ultimi dettagli ai 1.600 giornalisti e assistenti richiamati al Campamento Esperanza dal dramma dei 33 uomini sepolti a -662 metri sotto il livello del suolo. Sarà la capsula Fenice II a issare i minatori: prima di tutto si effettueranno alcune discese e ascensioni a vuoto - ha dettagliato Goldborne - poi con un soccorritore a bordo, che darà informazioni sullo stato del cunicolo di poco più di 55 com di diametro e quasi 700 metri di lunghezza.
Se tutto andrà bene sarà il momento dei 6 soccorritori, scelti tra i medici più preparati della marina e tra i minatori esperti. In tre si caleranno per la prima volta fino a raggiungere l'inferno dove fin'ora i 33 sono sopravvissuti. E non è difficile immaginarsi l'emozione che provocherà l'arrivo sugli uomini, o l'impressione che causerà ai salvatori vedere in che condizioni hanno resistito i minatori.
Chi scenderà è pronto a tutto, anche a dover affrontare un infarto di un minatore. A sangue freddo i soccorritori dovranno poi decidere chi far salire per primo sulla Fenice, e dare il via alla prima risalita. Se tutto funzionerà a dovere l'arrivo del primo minatore in superficie sarà avvisata dal suono delle sirene. La Fenice riscenderà subito per salvare il resto dei compagni di lavoro. I tecnici prevedono che un ciclo completo della capsula - discesa, carico, risalita - duri circa 55 minuti. Le operazioni di salvataggio continueranno quindi nel migliore dei casi per oltre 30 ore, e a metà è previsto il cambio dei soccorritori.
Ad aspettare i minatori in superficie ci sarà una buona fetta del giornalismo mondiale, che ha trasformato la miniera in un circo mediatico impressionante, dimostrando che la realtà supera abbondantemente la finzione - immaginata da Billy Winder, nel suo 'Asso nella manica' -, soprattutto in epoca di televisione via satellite. L'efficiente governo cileno ha previsto che tra gli stress dei minatori ci sia anche l'assalto dei media, e ha preso precauzioni.
Appena estratti i 33 verranno condotti nell'ospedale da campo, lontano dai riflettori. Lì i medici li visiteranno per individuare i possibili problem. Solo in un secondo momento, potranno vedere due parenti indicati da ognuno di loro. Se invece le condizioni di salute saranno precarie è già previsto il trasferimento in elicottero al vicino ospedale regionale di Copiapó. I furgoni con le antenne paraboliche delle tv mondiali sono già parcheggiati anche lì fuori, pronti a rincorrere ogni dettaglio della 'big story' che sta tenendo con il fiato sospeso mezzo mondo. Solo nella piccola località dell'Atacama saranno 30 mila le persone che accoglieranno i minatori, mentre il paese intero si è vestito con i colori nazionali per appoggiare 'los 33' fin dal primo momento.
Anche nel migliore dei casi il loro ritorno alla normalità non sarà però automatico né per forza facile. Dopo 68 gioni al buio in un ambiente umido e caldo, i minatori rischiano prima di tutto la loro salute durante la risalita e potrebbero soffrire embolie. Una volta fuori dovranno fare attenzione a non perdere gli occhiali da sole che gli verranno dati per evitare gravi lesioni agli occhi. E poi ci sarà il delicato reinserimento in famiglia, appesantito da possibili depressioni post-traumatiche. Un gruppo di tre psicologi ha seguito i 33 per settimane, provando a prepararli ai potenziali problemi della loro 'nuova vita'. E una parte speciale è stata dedicata a come schivare le domande dei giornalisti che rincorrono già tempo le loro famiglie per arrivare a loro.
Al buon reinserimento dei minatori stanno già pensando anche mogli e fidanzate, già passate per negozi di moda e parrucchiere.

Del resto in questi mesi di asettiche comunicazioni via video sono fioccate proposte di ogni tipo, dalle più osé quelle di matrimonio, fino alla promessa di iniziare una nuova vita, lontano da alcol e droga. Che così sia.

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