Per i tesori nascosti è primavera

Oltre al palazzo di via XX settembre, saranno aperte anche le porte del «Palazzaccio» di piazza Cavour

Ariela Piattelli

Essere mecenati per un giorno. Sostenere la cultura, salvare le opere d’arte dalla polvere del tempo e dall’oblio. Essere mecenati con un solo euro, è l’iniziativa della Fai (Fondo per l’ambiente italiano) per la «Giornata di Primavera» (sabato 25 e domenica 26 marzo). Non è certo un segreto che in Italia esiste una quantità impressionante di tesori da riscoprire, spesso abbandonati a se stessi: eppure questi tesori ci appartengono, e proprio a noi sta preservarli dal tempo, non sempre «galantuomo».
Due giornate per scoprire le meraviglie del nostro Paese, e Roma, la capitale dell’arte, offre un percorso d’eccezione che tocca mete poco note ai visitatori. Seguendo un itinerario “ecclesiastico” potrete visitare alcune tra le chiese più belle della nostra città: la basilica di Santa Cecilia in Trastevere (Piazza Santa Cecilia), eretta da Papa Pasquale I nel IX secolo, è considerato uno tra i luoghi di culto più significativi e leggendari di Roma: al suo interno potrete ammirare Il Giudizio Universale dipinto da Pietro Cavallini alla fine del XIII secolo. Poi la chiesa di San Silvestro al Quirinale (via XXIV Maggio) e la chiesa di San Nicola da Tolentino che fu costruita nel 1600 e conserva all’interno la cappella Gavotti, capolavoro del barocco romano, realizzata da Pietro da Cortona. Altro itinerario offre la possibilità di visitare luoghi normalmente chiusi al pubblico: come Palazzo Giustiniani (via della Dogana Vecchia), una delle sedi del Senato della Repubblica, realizzato alla fine del Cinquecento. Il Palazzo di Giustizia, noto come «Palazzaccio», e qui il termine dispregiativo potrebbe di certo ingannare visto che al suo interno dominano veri e propri gioielli dell’arte: oggi è sede della Corte suprema di Cassazione, fu costruito tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ispirato a motivi cinquecenteschi e barocchi. Sarà aperto per la prima volta al pubblico il Palazzo delle Finanze (via XX Settembre), eretto alla fine del 1800, e fortemente voluto dal ministro Quintino Sella: l’imponenza del palazzo stava come a dimostrare la solidità delle istituzioni e soprattutto dello Stato appena nato.
Degli «apprendisti ciceroni» vi guideranno anche nella visita a musei poco conosciuti come il Museo Roma Città del Fuoco (via Galvani), che raccoglie cimeli della storia dei vigili del fuoco sin dall’epoca romana, ed il Museo teatrale del Burcardo (via del Sudario). Un vero e proprio tempio del teatro che conserva reperti, costumi, testi e bozzetti di scena insieme ad un’immensa collezione di testi ed opere teatrali di tutte le epoche (più di 40mila volumi).
Ma se con le belle giornate di primavera vi vien voglia di fare una gita fuori porta ecco a voi alcuni tra i siti laziali aperti per «La Giornata Fai di Primavera». La meta più curiosa è di sicuro la «Roverella» a Patrica (Frosinone): un capolavoro della natura, la quercia più grande del Lazio (alta 30 metri, diametro 7) che abita su un colle da più di cinquecento anni. Poi, sempre a Patrica, segnaliamo il Palazzo Spezza, che risale al X secolo e conserva numerosi cimeli storici. A Bomarzo (Viterbo) sarà aperto per l'occasione il Palazzo Orsini, un vero gioiello di architettura rinascimentale.

Un mecenate d’eccezione, lo sponsor Wind, mette in commercio una ricarica telefonica a tiratura limitata, dedicata alla «Giornata Fai di Primavera» e chi vuole aiutare la Fai nella tutela dei beni ambientali può da oggi destinare alla fondazione il cinque per mille delle imposte dovute allo Stato. Info: www.fondoambiente.it.

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