Quarto sciopero Atm dall'inizio dell'anno, oggi dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio i mezzi sono a rischio. L'agitazione è indetta dai Cobas che protestano contro la «drammatica carenza di personale», i «bassi salari, soprattutto per i neoassunti, chiedono «più sistemi di sicurezza per il personale». In compenso, l'assessore alla Mobilità Arianna Censi ha festeggiato ieri sui social l'inserimento di Milano nella «top 20» del trasporto pubblico mondiale, è al diciottesimo posto ed è l'«unica città italiana tra le prime sessanta classificate». Sul podio ci sono Hong Kong, Zurigo, Stoccolma, Parigi è all'ottavo posto, Berlino al nono, New York al tredicesimo. Dietro a Milano invece ci sono città come Barcellona (21esimo), Madrid (26esima), Buenos Aires (30esima), Los Angeles (37esima). La classifica si basa sul resport 2022 dell'«Urban Mobility Readiness Index» realizzato da Berkleley University of California e Oliver Wyman Forum che ha messo a confronto sessanta grandi città tra Asia, Europa, Usa, Sudamerica, Middle East e Africa sulle misure di mobilità sostenibile (non solo trasporti pubblici ma micromobilità, offerta di colonnine elettriche, investimenti delle aziende private sui mezzi ecologici), e nella classifica generale Milano in realtà è ancora a metà strada, al 31esimo posto. La rete dei trasporti pubblici vien giudicata «veloce, ben connessa, economica» ma «nonostante Milano abbia messo in atto regolamenti e incentivi per aumentare l'adozione di veicoli elettrici e infrastrutture per la ricarica, la vendita di mezzi elettrici è ancora indietro rispetto a pari città europee. Poche aziende di mobilità sono situate lì e solo un numero limitato di brevetti vengono depositato in Italia, indicando poca innovazione nelle nuove forme di mobilità». Tant'è, Censi si concentra sulla classifica dei trasporti pubblico che si è basata su tre parametri: volume del traffico, densità della rete, qualità dell'infrastruttura. E ci aggiunge «prezzo dell'abbonamento annuale, un parametro importante per le persone, che migliorerebbe notevolmente la nostra posizione, dato che dopo Mosca, Milano ha il costo più basso tra tutte le città». Mettendo a paragone il costo delle tessere annuali, spiccano per i costi più elevati Amsterdam (3.354 euro), Sydney (1414 euro), New York (1.406 euro), Londra (1.123 euro), Singapore (1.066 euro). A Milano l'annuale costa 330 euro, a Mosca 232 euro mentre in città come Parigi - che conta però una rete molto più vasta rispetto alle linee della metropolitana milanese - l'abbonamento si paga 843 euro e a Berlino 761 euro.
«Ci sono certamente margini di miglioramento, e stiamo cercando di farlo nonostante le molte difficoltà che conosciamo bene (fondi ogni anno più bassi, inflazione, costo dell'energia triplicato) - conclude l'assessore -, ma vedere la nostra Milano davanti a città come Chicago, Barcellona, Madrid, Buenos Aires, Montreal, Toronto e Los Angeles, per citarne alcune tra le più popolari, è davvero una soddisfazione».
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