I trend in trasferta a Parigi, bustier gessati e pelli vintage

Lucia Serlenga

Cosa resterà della tornata di sfilate donna per il prossimo inverno che si è conclusa ieri a Milano? «Una fatica improba» dicono a botta calda gli addetti ai lavori della moda che han dovuto seguire una trentina d'appuntamenti in più di quelli previsti dal calendario ufficiale: show che in teoria non dovrebbero esserci ma di fatto ci sono, presentazioni e compagnia bella. Lo spostamento dalla Fiera al centro cittadino piace a tutti tranne ad alcuni brontoloni che considerano le sfilate un importante momento di lavoro e non una festa dove ritrovarsi con gli amici. Su una cosa comunque siamo tutti d'accordo: è stata una gran bella stagione, molte delle tendenze emerse a Milano saranno confermate a Parigi dove sono già cominciate le sfilate del prét à porter per il prossimo inverno. Ecco i trend da confrontare.
DAL MASCHILE AL FEMMINILE. È la prova del nove della sapienza sartoriale: chi non sa usare le forbici e non ha il senso delle proporzioni dovrebbe farne a meno. Invece chi ha una grande tradizione come Larusmiani e in più si avvale di un bravissimo professionista come Liborio Capizzi che ha lavorato per molti anni con Gianfranco Ferrè, può, anzi, deve cimentarsi con questa tendenza. Tra le proposte del brand milanese si ricordano soprattutto i gessati usati in sbieco oppure per costruire un sensuale bustier che accarezza le curve femminili con piglio e rigore di tipo maschile.
PELLICCIA: MAI PIÙ SENZA. Il freddo sempre più impietoso dei nostri inverni siberiani rende indispensabile la pelliccia. Gli stilisti dicono che sarà trendy possedere quelle ottenute con un abile lavoro di mixaggio di vari peli, tagli e rimontaggi su organza, dissolvenze e soprattutto coesistenze armoniose con i tessuti. Vedremo perciò pellicce cocooning, enormi colli, bordi, maniche, gonnelline, stole da mattina a sera. Sofisticatissimi per esempio i modelli di Siviglia Atelier con tagli a intarsio e linee modernissime. Magnifico il cappotto in volpe con un'andatura avvolgente e i capi in shearling, rigorosi e ricchi di dettagli sartoriali. Per Francesco Scognamiglio, designer salito agli onori della cronaca per aver vestito la pop star Madonna, il nuovo chic passa attraverso alcuni bellissimi pezzi nati dall'accostamento di volpe e lana double. Fra i must presentati nella nuova collezione di Brunello Cucinelli spicca per esempio una lussuosa T-shirt in visone su cashmere realizzata con una lavorazione effetto maglia inglese. Pelliccia e pelle sono argomenti chiave anche per il lavoro di Gaetano Navarra che contrappone la consistenza di queste materie alla delicatezza delle sete. Pellicce, pelle scamosciata e rifiniture in nappa sono il contrappunto ricorrente della bella collezione Aigner che ha declinato una suggestiva cartella colori, dal rosso al camel, al verde smeraldo.
LE FIBRE DEGLI DEI. Il minimo sindacale quando si parla di maglieria e di tessuti preziosi è il cashmere. Ma molte sono le materie esclusive che trasformano un paltò o un blazer in un pezzo straordinario. Il cappotto del Lanificio Colombo, per esempio, rappresenta la nuova frontiera del lusso: realizzato in Yangir, la preziosa fibra ottenuta dalla capra «Ibex Siberica» che vive sui monti Altai in Mongolia, fra i 5 e i 7 mila metri di altitudine.
VINTAGE E BON TON. Le borse più belle e più nuove sembrano uscite dall'archivio di una storica maison oppure comprate al mercatino e fatte rifare da un bravissimo artigiano. È il caso della Sofia Bag di Cruciani, celebre brand del cashmere che lancia con la sua prima borsetta il concetto di borsa nella borsa. È una borsa a cerniera avvolta in due tasche morbide e stondate. Grazie a uno studio della cerniera due lingue di ottone si sfilano e permettono di trasformare il classico modello degli anni Sessanta da appendere al braccio in una pratica tracolla anche di piccole dimensioni.
PIUMINI E CAPPOTTONI. Tutti hanno proposto quel lungo modello di paltò doppiopetto che gli addetti ai lavori chiamano Carnaby Street perché venne lanciato lì negli anni Settanta dalle ragazze in minigonna della cosiddetta beat generation. Non è facile e tantomeno pratico, ma certo fa una gran figura.

Per le strade come al solito si vedranno molti piumini: il capo principe in caso di freddo. Tra i più belli ci sono quelli della collezione Ermanno by Ermanno Scervino con il modello che diventa stretch nella proposta matelassè e degradè. Leggerissimi, si possono portare anche sotto un piumino senza maniche.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica