Maestro del segno ambiguo e indecifrabile, Igor Mitoraj è scultore che gioca sullambiguità tra classico e contemporaneo, al punto che i suoi monumentali lavori possono confondere lo sguardo e spingere il pubblico a porsi la domanda: si tratta di arte attuale oppure di vestigia archeologiche perfettamente conservate?
Per questa ragione lartista rumeno, cittadino franco-italiano, predilige scenari decisamente impegnativi e non il museo costruito come un cubo bianco. Memorabile fu la sua grande mostra, anni fa, ai Mercati Traianei, dove le gigantesche figure, i frammenti dei corpi, le teste imponenti, dialogavano con la schiacciante tradizione di Roma imperiale. Nel 2011 ha tentato un altro confronto, di quelli che inibiscono: scenario delle sue installazioni è stata la Valle dei Templi di Agrigento, che ne ha confermato il talento visionario di scultore mediterraneo, dallo sguardo obliquo, un occhio verso la cultura della Magna Grecia, laltro a riproporne i fasti decadenti in un tempo indecifrabile come il nostro.
Teatro naturale dellultima operazione di Mitoraj è Ravello, perla che sovrasta la Costiera Amalfitana, dove fino all8 settembre si presenta «Memoriae», nellambito del Ravello Festival 2012 e in collaborazione con la Galleria Contini, un gruppo di opere che lo stesso artista ha definito «fratturate», come non finite o interrotte nel suo compiersi, scelta che mette in crisi lidea di monumentalità e che lo rende ancor più contemporaneo.
Accanto alle sculture cè un altro aspetto cui Mitoraj tiene molto, ovvero la pittura. Allinterno di Villa Rufolo, gioiello di Ravello, presenta otto tele ad encausto su fondo oro, testimonianza di una ricerca sulle tecniche antiche e su quanto di questo può legittimamente rimanere nel presente senza scivolare in una stucchevole nostalgia. Altra novità è il tondo in mosaico realizzato sul pavimento della cappella della Villa, mentre nei giardini diverse sono le sculture in bronzo, «idoli moderni infranti dal tempo».
Passeggiando per le vie di Ravello incontreremo turisti armati di macchina fotografica e telefono che si fanno immortalare sotto le gigantesche statue di Mitoraj, artista che piace agli esperti come al pubblico. Dove la sfida si fa intrigante è nei pressi dellauditorium di Oscar Niemeyer, che molti considerano un capolavoro dellarchitettura contemporanea e altri una bruttura ingiustificabile.
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