Roma - Un'emergenza umanitaria va affrontata con la massima solerzia, evitando polemiche inutili e sforzandosi di raggiungere, nel più breve tempo possibile, il migliore risultato. Il problema sorge quando a fronte di oltre 5.000 immigrati irregolari sbarcati sulle coste dell’Italia meridionale, tra il primo gennaio e il 13 febbraio, l'Italia è stata lasciata sola e l'Europa sta a guardare. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, lo dice a chiare lettere a Montecitorio, prendendo di mira l'assurdo immobilismo delle istituzioni europee.
L'affondo sull'Ue "E' impensabile e incredibile che di fronte alla "crisi politica e sociale prima che di emergenza umanitaria" che si sta manifestando con gli sbarchi di questi giorni a Lampedusa "che le istituzioni europee stiano solo a guardare e ad aspettare ciò che succede". Lo ha detto il ministro al question time alla Camera, precisando subito dopo che "con la Ue non c’è alcuna polemica". Il ministro ha comunque ribadito che "la Tunisia dista dall’Italia 70 chilometri, e che quindi il Maghreb dista dall’Europa 70 chilometri: la distanza che c’è tra Milano e Bergamo". Da qui la richiesta di attenzione sulla situazione partita dall’Italia ("dopo il mio intervento, quello del presidente del Consiglio e del presidente della Repubblica Napolitano") che, ha sottolineato Maroni, "è stata accolta dalla Ue, e dalla prossima settimana ci saranno riunioni specifiche su questo argomento, a cominciare dal 24 febbraio".
Duemila persone a Lampedusa Gli sbarchi di questi giorni (3mila arrivi tra l’11 ed il 13 febbraio rappresentano "una vera e propria emergenza umanitaria che il governo ha affrontato con soluzioni concrete ed immediate", ha detto il ministro, spiegando che ad oggi sono ospitati nel Centro di Lampedusa 1.923 maschi adulti, più 30 donne in una struttura del Comune. Tutti gli stranieri, ha sottolineato Maroni, "sono stati adeguatamente assistiti. A partire dal 9 febbraio ci sono stati ponti aerei per trasferire parte delle persone".
Verifica status di rifugiati "È stata assicurata - prosegue Maroni - adeguata assistenza soprattutto ai minori, ospitati in 21 strutture di accoglienza". "Noi - ha aggiunto - valuteremo a chi è possibile riconoscere lo status di rifugiato, rimpatrieremo chi non ce l’ha e sistemeremo adeguatamente chi ha diritto alla protezione".
Nessuna tendopoli "Non voglio fare tendopoli - ha spiegato Maroni ai giornalisti -. Sarebbe stato facile allestirle per ospitare i migranti arrivati, ma sono clandestini e devono stare in luoghi controllabili". Entro 24 ore, ha spiegato il ministro, "decideremo se utilizzare il Villaggio della solidarietà di Mineo (Catania), dove potremo alloggiare tutti i richiedenti asilo ora ospitati nei Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo) sparsi in tutta Italia. Contemporaneamente - ha aggiunto - potremo mettere nei Cara i clandestini che ora si trovano a Lampedusa".
Decine di evasi tra gli sbarcati Tra i circa cinquemila migranti sbarcati negli ultimi giorni a Lampedusa c’è qualche decina di evasi dalle carceri tunisine. "Stiamo lavorando - ha spiegato il ministro - per ottenere dalle autorità tunisine i nulla osta per il rimpatrio dei clandestini già identificati".
I dati di Frontex sugli sbarchi Sono 5.526 gli immigrati irregolari sbarcati sulle coste del Sud Italiatra il primo gennaio e il 13 febbraio. Il dato è contenuto in una tabella realizzata da Frontex, agenzia Ue per la sorveglianza delle frontiere. Nel complesso gli sbarchi sono stati 116, di cui 80 nella sola Lampedusa dove sono arrivate 5.031 persone, tra cui 18 donne e 69 minori non accompagnati. Sulla costa di Agrigento gli sbarchi sono stati tre con 20 persone, mentre sulle altre coste della Sicilia sono stati calcolati 21 sbarchi con 211 immigrati. In Puglia, stando ai dati di Frontex, ci sono stati nel periodo preso in esame tre sbarchi, con 57 persone di cui 43 uomini, 2 donne e 12 minori, la metà dei quali non accompagnati. In Calabria gli sbarchi sono stati otto, con 192 persone, tra cui 152 uomini e 26 minori, dei quali 14 non accompagnati. La Sardegna ha registrato un solo sbarco, con 15 persone, tutti uomini e nessun minore. In totale, sui 5.526 immigrati arrivati sulle coste italiane, 5.384 sono uomini e 34 donne, mentre i minori sono 108 e tra questi ci sono 90 non accompagnati.
La replica dell'Ue Il tema dell’immigrazione, con particolare
riferimento all’emergenza degli sbarchi sulle coste italiane, entra nell’agenda del vertice UE del 24-25 marzo. "Il presidente europeo Herman Van Rompuy ha intenzione di accogliere la richiesta di Italia e Malta".
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