Imprenditore ucciso a Desio: le indagini portano in Sicilia

Si sono definitivamente orientate in Sicilia le indagini dei carabinieri della compagnia di Monza sull’omicidio di Paolo Vivacqua (nella foto), l’imprenditore 52enne di origini agrigentine ucciso con una raffica di sette colpi calibro 7.65 sparati da una pistola semiautomatica il 14 novembre scorso a Desio, in Brianza.
Sin dal primo momento era apparso chiaramente che si era trattato di una vera e propria esecuzione, studiata nei minimi particolari e dietro cui poteva esserci solo un regolamento di conti di un certo spessore. Tuttavia Vivacqua era un personaggio complesso e poliedrico e all’inizio i carabinieri non potevano privilegiare un’unica pista. E poi c’era la sua famiglia.
Dopo qualche giorno dall’omicidio c’era una sola certezza, confermata dagli esiti dell’esame balistico: a sparare era stata una sola persona. «Un killer, un professionista» si erano sbilanciati gli investigatori. Che, nel frattempo, si erano spostati nel canton Ticino in Svizzera, dove l’imprenditore aveva trasferito la sua residenza dal 2009. A Lugano Vivacqua possedeva tre appartamenti e aveva fondato la Blackstone Merchant Investment, una società per il commercio di metalli, della quale era rimasto amministratore unico sino alla fine del 2010. Proprio in Svizzera i militari, qualche giorno dopo il delitto, avevano sequestrato 37mila euro e dei documenti, quindi avevano congelato tutti i conti bancari intestati all’imprenditore. Un modo per poterci vedere chiaro.
E proprio dopo un’analisi lucida e attenta degli interessi e degli affari molteplici e differenziati di Vivacqua i carabinieri avrebbero scartato via via tutte le altre piste per orientarsi definitivamente verso la Sicilia e l’agrigentino. In particolare le indagini sembrano portare proprio a Ravanusa, la località dove l’imprenditore era nato nel 1958. Il suo killer sarebbe proprio un compaesano arrivato in Brianza da lì. Il movente di un omicidio tanto efferato? Una vendetta per promesse non mantenute legate a questioni economiche di grande rilievo.


Gli investigatori, però, continuano a mantenere il più stretto riserbo sull’inchiesta e sui loro accertamenti. Il killer in questione, infatti, potrebbe essere legato a potenti famiglie della malavita organizzata che hanno in Sicilia, ma anche al nord, la gestione di grandi affari.

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