Stefano Vladovich
Dai chioschi bar ai laboratori di fotografia, video noleggio, ristoranti, stabilimenti balneari, carrozzerie, negozi di abbigliamento, parrucchieri. Ancora fiamme nella notte a Ostia e a Fiumicino. Identico lobiettivo: due minilab per la stampa di fotografie della stessa catena in franchising, «Foto Digital Discount». Il primo in via delle Azzorre, Lido di ponente, laltro in via Giorgio Giorgis, allIsola Sacra. Secondo alcuni testimoni il fuoco sarebbe divampato in entrambi i casi verso le 3 del mattino. Alle prime fiamme è seguito un boato che ha mandato in mille pezzi la vetrata dingresso del locale di Ostia. Stessa storia a Fiumicino. Nessun dubbio sulla matrice, dolosa, delle due azioni: taniche di benzina trovate sui luoghi degli attentati e linconfondibile odore di benzina a terra. Il racket delle estorsioni? Gli inquirenti non aprono bocca. Anche se in questo caso non sarebbe arrivata alcuna minaccia, richiesta di denaro o altro al gestore dei due punti vendita. Una vendetta? O, semplicemente, la conseguenza della guerra dei prezzi fra minilab? «I danni maggiori li abbiamo avuti a Fiumicino - riferisce uno dei soci -, molto materiale di laboratorio, compresi i computer, è andato distrutto per il calore che ha liquefatto ogni cosa. In via delle Azzorre, a Ostia, il rogo ha coinvolto anche le insegne di locali vicini. È sconcertante: non abbiamo ricevuto nessuna avvisaglia o minaccia». Insomma, altri due episodi da inserire nell'ampio fascicolo degli incendi insoluti nella cittadina balneare. Altri due rompicapo per i carabinieri di via Zambrini che da anni indagano su una serie di roghi misteriosi.
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