Marsiglia - Dopo le fiamme che hanno devastato 1.300 ettari attorno a Marsiglia, danneggiando alcune case e causando la fuga di oltre 200 persone dalle loro abitazioni, tra cui 120 ospiti di una casa di riposo, ora sono le polemiche intorno alle cause dell’incendio a divampare. A provocare il rogo sarebbero stati infatti dei proiettili traccianti (che bruciano anche dopo lo sparo lasciando una scia) sparati da un militare, di cui non è stata svelata l’identità, durante delle esercitazioni al campo di Carpiagne alle porte della città. Il responsabile è stato sospeso dalle sue funzioni e ora rischia il carcere. Un’inchiesta è stata aperta dalla procura militare di Marsiglia per far luce sulle cause dell’incendio. Ma il primo ministro francese, Francois Fillon, usa già parole dure: è stato «Un errore militare imperdonabile, sintomo di una mancanza di professionalità». E ha promesso sanzioni. Fillon, che in mattina si è recato a Marsiglia accompagnato dai ministri dell’interno, Brice Hortefeux e della difesa, Hervè Morin, ha detto che «l’impiego di questi proiettili è strettamente proibito, salvo deroga, che in questo caso non c’era».
«Un gesto di una stupidità incredibile» è stato il giudizio tagliente del sindaco di Marsiglia, Jean-Claude Gaudin, che ha sottolineato l’assoluta mancanza di professionalità nello sparare con forti raffiche di vento. Le fiamme sono divampate in una zona desertica e, spinte dal vento, hanno raggiunto le porte della città. Circa 500 pompieri sono intervenuti nelle operazioni di spegnimento del fuoco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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