India, banca rinuncia a serrature e vigilantes «Basta la protezione del dio Shavi»

La United Commercial ha aperto una filiale priva di ogni misura di sicurezza a Shingnapur, località famosa perché da 150 anni non si verificano furti o rapine. Per i saggi del paese, merito della loro divinità che acceca e perseguita i ladri e a cui è stato dedicato un santuario metà ogni giorni di migliaia di fedeli

Una banca indiana ha aperto una filiale senza serrature e guardie giurate alle porte a Shingnapur, affidandosi soltanto alla divinità locale Shavi, famosa per punire ladri e impedire loro di godersi il maltolto. Che anzi poi in qualche modo torna in possesso del derubato. Un'iniziativa molto gradita ai residenti, ai fedeli che si recano in pellegrinaggio (forse in futuro anche ai ladri miscredenti) ma non ai funzionari di polizia che, poco convinti del «potere» divino, intendono denunciare la banca per violazione delle norme di sicurezza.
Shani, o Shanideva, personificazione del pianeta Saturno, è la divinità che veglia sul villaggio di Shani Shingnapur: cittadina di circa 11mila abitanti, distretto di Ahmednagar, stato federato del Maharashtra, nell'India centrale, a circa 200 chilometri dall'antica Bombay, l'odierna Mumbai. Qui migliaia di pellegrini giungono ogni giorno per visitarne il santuario di Shani. Ma forse la maggiore attrazione del luogo è il fatto che i suoi edifici sono privi di porte e finestre e i beni dei residenti non vengono mai protetti in alcun modo. La ragione di questa stranezza, secondo gli abitanti, è molto semplice: non ce n'è alcun bisogno, poiché c'è Shanideva a controllare che nessuno li rubi. E in effetti negli ultimi 150 anni a Shani Shingnapur non si è verificato mai alcun furto.
Merito, secondo i vecchi del villaggio, della divinità che rende cieco, o perseguita con varie disgrazie, il malcapitato ladro. E se anche il furto riesce, il bene rubato finisce poi sempre per ritornare al legittimo proprietario, in un modo o nell'altro. La leggenda vuole che, dopo una violenta inondazione che ha coinvolto il paese, tra i vari detriti trasportati dalle acque venisse rinvenuta una misteriosa roccia nera che, se colpita, trasudava sangue. In seguito alcuni abitanti cominciarono ad avere sogni e visioni che mettevano in stretta relazione quella misteriosa pietra con Shani e davano nel contempo istruzioni precise per l'edificazione di un santuario a cielo aperto per la stessa.
Santuario visitato da almeno 5mila pellegrini al giorno, un numero che ha cominciato a suscitare l'interesse di alcuni istituti di credito. Tanto che una settimana fa, riferisce il Times of India, la banca statale United Commercial (Uco) ha aperto uno sportello per «servire» i numerosi fedeli soliti lasciare, come spesso si usa, generose offerte in denaro. Ma a differenza delle altre filiali, i dirigenti hanno deciso di non mettere serrature e lucchetti alle porte e di non prendere nessuna delle precauzioni prescritte per legge, come le inferriate a porte e finestre, videosorveglianza e sicurezza esterna.
«Abbiamo notato che le la gente qui è molto pia e devota. Anche prima che il tempio diventasse famoso, il villaggio non ha mai visto un solo caso di criminalità, tant'è che tutte le case non hanno neppure le porte» ha detto un funzionario dell'istituto finanziario, uno dei più vecchi, nazionalizzato negli anni Sessanta dal governo indiano. Il deputato locale, Shakar Gadakh, racconta che non è stato facile trovare una banca disposta ad aprire una sportello vicino al luogo sacro. Prima di prendere la decisione, alcuni ispettori hanno visitato il villaggio e si sono resi conto che non c'era nessun rischio a tenere le porte della banca aperte. L'unica precauzione e stata quella «di proteggere le cassaforti e i documenti importanti». Secondo la credenza popolare, il dio Shani è «molto potente» e «la gente sa che se c'e un furto o una rapina, se la devono vedere con lui» conferma Gadakh. La filiale pensa anche di introdurre un bancomat per agevolare i pellegrini.
Gli unici a non essere soddisfatti, come detto, sono i dirigenti del locale distretto di polizia che, molto prosaicamente, non credono alle facoltà di Shavi.

Al punto di aver intenzione di trascinare l'istituto di credito davanti a un giudice per violazione delle norme di sicurezza imposte dal governo di recente, proprio dopo una particolare recrudescenza degli assalti a sedi bancarie e portavalori.

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