Paola Fucilieri
Non sarà facile. Anzi: sarà un vero e proprio problema, da affrontare con determinazione, sacrificio e che richiederà un immenso sforzo gestionale. Le risorse, economiche ed organizzative, certo non salteranno fuori dal cilindro governativo come un coniglio da quello di un mago. E i «numeri» milanesi sullindulto parlano chiaro in questo senso. Una previsione scontata ma necessaria ora che il governo è giunto, dopo lapprovazione alla Camera e il successivo passaggio al Senato, a doverlo rendere operativo a breve. Tra le case circondariali di San Vittore, Bollate, Opera e Monza si parla di circa un migliaio di detenuti beneficiati dal provvedimento (nel dettaglio quasi 400 usciranno dal carcere di Bollate, altri duecento da San Vittore e altrettanti da Opera e da Monza) di cui oltre un terzo sono extracomunitari.
«Si tratta di gente senza aiuti, casa, lavoro e assistenza sanitaria - ha spiegato il vicesindaco Riccardo De Corato - che si rivolgeranno alle strutture assistenziali comunali chiedendo di essere reinserite nel tessuto sociale e lavorativo della città». Il vicesindaco si augura così che il Governo sostenga concretamente gli enti locali per far fronte allimpegno. «Qualora non intervenisse - osserva De Corato - gli enti locali sarebbero costretti a distogliere risorse da altri progetti e attività assistenziali ugualmente importanti».
Il vicesindaco De Corato in seguito alla riunione tenutasi nei giorni scorsi in prefettura del Comitato per lordine e la sicurezza pubblica, ha presentato il piano di agosto sul rafforzamento dei controlli e delle vigilanze nelle aree critiche della città (via Benedetto Marcello, via Tadino, via Scarlatti, via Padova, via Palmanova, piazza Martini e via Triboniano). Un piano che dovrà ora per forza di cose subire per forza delle modifiche in vista dellapplicazione dellindulto. Modifiche non previste dal bilancio comunale e non solo per quel che riguarda il discorso sicurezza tout court.
Seicento persone di cui - come ha dichiarato ieri durante il suo intervento in aula al Senato sulla questione dellindulto prima che si andasse al voto anche il senatore dei Ds Gerardo DAmbrosio - per contare solo quelli di Milano e provincia, ben 358 sono stati condannati per rapina a mano armata. «La cosa più grave però - ha precisato lex pm della Procura di Milano - è che verranno messe nel nulla circa 100 mila sentenze di condanna». Molti dei detenuti beneficiati dallindulato sono privi di documenti e dovranno essere identificati. I vertici delle forze dellordine glissano sullargomento con un diplomatico ma fermo «no comment». Tuttavia non cè bisogno di una sfera magica per capire in quale disastrosa situazione si troveranno poliziotti e carabinieri quando si tratterà di far fronte agli extracomunitari benificiati dallindulto. Tutti con condanna definitiva e, per legge, obbligati quindi a seguire la strada dellespulsione coatta.
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