Roma - L’auspicio del capo dello Stato, che aveva chiesto «soluzioni più accettabili per tutti» sulle intercettazioni, non è caduto nel vuoto.
Si va dunque verso una modifica del disegno di legge all’esame del Senato e verso un ammorbidimento delle norme che più avevano creato tensioni, dentro il Pdl, con l’ala finiana. E dalla Consulta giustizia del partito di maggioranza, riunita dopo il vertice a palazzo Madama con il ministro Alfano per studiare i possibili emendamenti, arriva l’auspicio che il ddl intercettazioni sia approvato «in tempi brevi con un’ampia condivisione».
La mediazione, dentro il Pdl e con l’opposizione, ha visto coinvolto anche il presidente del Senato Schifani. Che ha un obiettivo: evitare un nuovo ping pong con Montecitorio, e il ritorno in quarta lettura del provvedimento a Palazzo Madama. Dunque alla Camera (dove i finiani sono in maggior numero e possono creare problemi nelle votazioni) deve arrivare un testo che venga accettato da tutta la maggioranza e che non corra il rischio di essere nuovamente modificato.
Dai finiani, ieri sera, arrivavano parole di apprezzamento. «Non possiamo non registrare notevoli passi in avanti sulle questioni su cui maggiormente si è discusso all’interno della maggioranza negli ultimi giorni», dice il sottosegretario alla Funzione pubblica Andrea Augello. «Passi avanti positivi», rincara Italo Bocchino. E anche l’opposizione addolcisce i toni sulla «legge bavaglio». Certo, si vuole aspettare di «vedere nero su bianco gli emendamenti» prima di sbilanciarsi, ma il responsabile Giustizia del Pd Andrea Orlando, premesso che «l’impianto della legge andrebbe completamente ripensato», afferma che le proposte che sembrano uscire dal vertice del Pdl affrontano alcuni dei punti da noi indicati come critici». E anche il rappresentante di Italia dei Valori in commissione Giustizia, Luigi Li Gotti, parla di «novità sicuramente positive, che raccolgono nostre osservazioni». Anche se Antonio Di Pietro si affretta a gettare acqua sul fuoco: i nuovi emendamenti? Solo «rammendi per indorare la pillola», e l’Idv «si batterà perché queste norme scellerate vengano ritirate».
Nel merito, con i nuovi emendamenti saranno affrontati alcuni dei punti più controversi del provvedimento: verrà concesso al Pm di poter prorogare di 48 ore in 48 ore le intercettazioni oltre il limite dei 75 giorni, e di disporne di nuove anche dopo la scadenza del tempo limite.
Sarà possibile effettuare intercettazioni ambientali anche in assenza di flagranza di reato, anche se resta il divieto di mettere cimici nei «luoghi privati». Quanto al segreto di Stato sulle telefonate degli 007, la questione potrebbe essere stralciata e rinviata ad una legge ad hoc.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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