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2.810 candidati sindaci tra centenari e parenti vip

Le curiosità sulla sfida dalle alleanze "creative" alle trovate elettorali: c’è chi copia e chi si mette in mutande. E le pornostar si arrendono...

2.810 candidati sindaci tra centenari e parenti vip

Mille campanili in palio per 2.810 candidati. Persino in tempi di crisi e antipolitica imperante sono numeri più allettanti di un concorso alle poste. Giusto per citare un ambito posto fisso, alla faccia dei tecnici.

Non ho l’età

Immaginate il più classico dei talent show: il Grande sindaco. Anche se qui l’età non conta, si spazia dal più anziano in lizza, Mario Spallone classe 1917, fino al diciannovenne Emanuele Moltoni di Parzanica, nel Bergamasco. Spallone, 95 primavere a ottobre, corre per ritornare primo cittadino di Avezzano - corre si fa per dire, anche se pare in ottima forma e ci mancherebbe altro visto che è medico. I suoi pazienti più illustri? Palmiro Togliatti e Sandro Pertini. Un terapeuta «comunista stalinista». Lucio Cantamesse (del 1921) candidato sindaco a Cerresto d’Asti è addirittura il «Supergiovane» e ci crede tanto da farsi stampare il soprannome sulle liste elettorali. Cos’ha in comune col superbaby Moltoni di cui sopra? Il partito. Quello dei «Pirati».

Piace vincere facile

La «maratona elettorale» di oggi e domani si riduce a un solitario contro la soglia del 50%+1 degli elettori in 23 paesini dove c’è il candidato-unico. Problema opposto a Como e ad Alessandria, dove a contendersi la massima carica sono addirittura in 16. Risultato, un metro di scheda in cabina.

Chiamali se vuoi laboratori

Massì, siamo nell’era delle maggioranze allargate. Perciò le Comunali diventano terreno per le sperimentazioni più spinte, al limite dell’inciucio o riscoprendo antiche attrazioni. Li chiamano «laboratori». A Pistoia ad esempio i Radicali sostengono i Verdi arcobaleno e il Pd come ai tempi dell’Ulivo. Invece a Camaiore (Lucca) il Pdl si allea con Udc, Pri e La Destra. L’Abc, il patto tripartisan in voga a Montecitorio tra Alfano, Bersani e Casini ha già un programma elettorale a Thiene, nel Vicentino, e soprattutto il volto di Giovanni Casarotto. A Comacchio (Ferrara) si litiga alla vigilia del voto. Il Pd aveva stretto un accordo con l’Udc, ma il simbolo comprende anche il Terzo polo coi finiani: in lista alcuni ex An non «graditi». Ora è psicodramma: gli elettori strappano le tessere e i dirigenti democrat negano l’evidenza.

Sono le amministrative del boom liste civiche: 2.742 in tutto. La Lega Nord, nonostante gli scandali giudiziari e il presunto arretramento sul territorio, si presenta - quasi sempre da sola - in 153 Comuni: record tra i partiti.

Mi manda la famiglia

Tra le parentele alle urne da sottolinearne giusto un paio vip. A Fasano (Brindisi) la favorita è Stella Carparelli, preside, candidata del centrosinistra. È la moglie del senatore Pd Nicola Latorre, però lei ribatte che «qui in paese è lui il marito di...». In campagna elettorale ha arruolato persino lo chef Gianfranco Vissani. A Jesolo il Pd sostiene Valerio Zoggia, attuale vicesindaco del Pdl e zio di un bersaniano doc (Davide Zoggia) che nel Pd è responsabile Enti locali.

Lutti e copioni

Il destino implacabile: a meno di 24 ore dall’apertura dei seggi muore uno dei candidati a sindaco di Camerata Nuova (Raimondo Raimondi del Movimento sociale italico), in provincia di Roma, e la prefettura rinvia le elezioni al 24-25 giugno.

Per cambiare registro: impazza su Facebook il caso Paternò, dove un candidato ha copiato sul proprio profilo il programma di un collega genovese anch’esso candidato. Accorgersi della furbata non è stato difficile: c’era pari pari la proposta di un porto più efficiente. Piccolo particolare: nella cittadina etnea il mare non c’è. Come a loro insaputa - giurano - anche due coniugi di Trani si son ritrovati nelle liste del Pd. Ma il partito nega di aver carpito le loro firme con l’inganno.

È la democrazia, bellezza

La bella presenza è nemica giurata del buon governo? E perché mai? A Forte dei Marmi si candida il chirurgo estetico Maria Teresa Baldini, che con la lista civica «Fuxia people», ha tappezzato la città di slogan del tipo: «L’alternativa è la bellezza. Come valore, non come estetica. Dobbiamo difenderci dall’omogeneizzazione che piace a Berlino...» Frau Merkel non s’offenda. Il maschilismo non c’entra. Prendete il leghista Franco Zotti, candidato a Gorizia. Per illustrare la protesta anti Monti s’è messo in mutande. Non tra quattro mura, ma a grandezza 6x3 sui manifesti.

L’ultimo paradosso? Chi in slip si sono sempre trovate a proprio agio, le pornostar - ex o meno - Ilona Staller che puntava a Monza, Amandha Fox a Taranto e Milly D’Abbraccio a Torre del Greco, alla fine hanno rinunciato. Un conto è chiacchierare, ma quando si tratta di arrivare al sodo... chiaro esempio di quorum interruptus.

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