Adesso il Prof Monti chiede scusa a Berlusconi

Dietrofront del premier: "Significative riforme dal passato esecutivo". Passera in tv difende l’Imu: "Tassa equa e giusta"

Adesso il Prof Monti  chiede scusa a Berlusconi

Nuova correzione di rotta rispetto alle parole di martedì che tanto malumore aveva scatenato nel bistrattato Pdl. Mario Monti torna a discutere del­l’operato del passato governo e fa ammenda. Con­statando il grosso lavoro in termini di riforme strut­turali. Non basta. Il Professore crede, «così come lo credono i mercati e l’Ue,che l’Italia debba fare mol­to di piu». A Firenze parla un Monti a tutto tondo, quasi umano, al limite dell’outing e con la Merkel nel mirino. «Il governo ha speso pochi giorni senza introdurre riforme strutturali, ora speriamo di por­tare a casa, dopo l’approvazione del Parlamento, la riforma del mercato del lavoro». E lancia l’ennesi­ma proposta per la crescita, il tormentone dell’esta­te 2012. «Diciamo, ad esempio, che per i prossimi tre anni gli investimenti per la broadband o l’agen­da digitale vengono incoraggiati perché non an­dranno contati ai fini del fiscal compact ». Diciamo. Ma per il professore la questione del momento non è solo la crescita,ma come riconciliare l’integra­zione con la democrazia. «Una riconciliazione pos­sibile. Per questo - avverte - non bisogna puntare il dito contro le istituzioni comunitarie, perché il pro­blema è solo a livello nazionale». Basterebbe guar­dare all’Europa con rispetto, senza esagerare. «So­no d’accordo sul fatto che l’europeismo non può es­sere una religione, c’è spazio per il dibattito,sono an­che convinto che sia necessaria una forte continuità sui valori, come è stato tra i governi Prodi, i governi Berlusconi e molti altri».Parlando del debito pubbli­co e del rapporto deficit/Pil al 120 per cento, Monti confessa: «Mi piacerebbe vivere in un Paese che avesse usato quel deficit per fare infrastrutture, inve­ce che disperderlo nel consumo pubblico attuale». Il premier è stanco, a Firenze per intervenire a una sessione della conferenza su The State of Union si muore di caldo e gli scappa una battuta sul peso del suo lavoro da capo del governo. Una faticaccia. «Vi assicuro che sono più lunghi sei mesi trascorsi a Pa­lazzo Chigi rispetto ai 10 anni che ho passato alla Commissione europea». Immancabili due paroline sulla Merkel, il lupo cattivo.«C’è la voglia dell’Italia di attenersi a un com­portamento rigido sulla disciplina di bilancio per trovare il modo per favorire uno sviluppo sostenibi­le e accettabile. La cancelliera tedesca Angela Me­rkel sa bene che non deve temere proposte italiane contro i principi sulla disciplina di bilancio, le pro­poste italiane sul rilancio della crescita in Europa non passeranno infatti dallo scardinamento di que­sti principi sui rigore nei conti». Già, la Merkel: non bastava lei. Anche un amico della cancelliera, il convinto europeista Manfred Kolbe, componente della Commissione Finanza al Bundestag si mette a prendere per i fondelli Monti, il solito italiano pappa e ciccia con la casta. Tutti uguali,voi italiani.«Dopo un’ottima partenza-fa sa­pere - Mario Monti si è arenato. Ma possibile che non metta mano alla casta? Su questo ha fatto trop­po poco! La fortuna è che i cittadini tedeschi cono­scono poco i privilegi della classe dirigente italiana. Vogliamo confrontare lo stipendio di un parlamen­tare tedesco con quello di un parlamentare di Ro­ma? ».

Ma non è solo in Germania che qualcuno ha dub­bi­sull’efficacia del governo. Molti malumori, nel Pa­lazzo e fuori, ha provocato la frase detta dal ministro Corrado Passera ieri sera in tv: «L’Imu è una tassa equa e giusta». Difficile trovare anche un solo italia­no che la pensi come lui.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica