Alfano segue Berlusconi e apre alle unioni civili

Il vicepremier: "No a matrimoni e adozioni gay, ma rispettiamo tutte le affettività". Giovanardi: "Nessuna svolta"

Alfano segue Berlusconi e apre alle unioni civili

Quando a Palazzo Chigi c'era Enrico Letta, di unioni civili e coppie gay Angelino Alfano non voleva nemmeno sentir parlare. Ora, dopo che anche Silvio Berlusconi si è detto pronto a "dar battaglia" per i diritti degli omosessuali, anche l'ex delfino apre alle coppie di fatto. A una condizione: che non si tocchi la famiglia tradizionale, che anzi deve avere più aiuti.

"Siamo pronti a un'accelerazione su questo genere di tutele", ha detto il vicepremier a proposito delle unioni civili, "La nostra è un’apertura significativa. Tuttavia ci sono tre paletti e una questione politica". Per Alfano, infatti, bisogna togliere ogni ideologia e non devono dare gli stessi diritti del matrimonio, come adozione o provvidenze. "In nessun caso si deve far passare l’idea che si sta lavorando ad un superamento della famiglia così come la prevede la Costituzione", spiega a Repubblica, "No ai matrimoni gay, no alle adozioni gay o all’utero in affitto, no alla reversibilità delle pensioni". Ma sull'apertura di Forza Italia dice: "Non commento, è la loro linea. Noi siamo un’altra cosa".

Nessuna svolta, però, secondo Carlo Giovanardi: "Ho letto e riletto l’intervista di Angelino Alfano di questa mattina su La Repubblica e trovo la piena conferma di quanto Ncd e il

sottoscritto hanno sempre sostenuto in Parlamento e fuori dal Parlamento. È invece incredibilmente mistificatorio e fuorviante il titolo Svolta di Alfano sui gay di cui nell’intervista stessa non c’è traccia alcuna".

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