Alitalia atterra in tribunale: frode

Alitalia atterra in tribunale: frode

RomaSali su un aereo pensando di volare con una compagnia italiana e ti ritrovi cliente di un'altra, straniera e meno affidabile. A tua insaputa. È quello che è accaduto ai passeggeri del volo Atr 72 proveniente da Pisa finito fuori pista sabato scorso all'aeroporto di Fiumicino provocando 16 feriti. E pare non si possa fare. Per questo la Procura di Civitavecchia, che sta indagando sull'incidente, ha deciso di mettere sotto inchiesta Alitalia per frode in commercio. Il fascicolo, dunque, si sdoppia: da una parte il pm Paolo Calabria indaga sulla dinamica dell'atterraggio, su eventuali responsabilità dei due piloti accusati di disastro e lesioni colpose, dall'altra il collega Lorenzo Del Giudice lavora con la Finanza sulla prassi della compagnia di bandiera di vendere come propri i biglietti di tratte gestite da altre compagnie. Il procuratore capo Gianfranco Amendola ha deciso che questo aspetto non poteva essere trascurato dopo aver sentito le testimonianze dei passeggeri del bielica finito fuori pista, tutti convinti di essere saliti su un velivolo Alitalia. Al momento della prenotazione nessuno li avrebbe informati che avrebbero volato su un mezzo che della compagnia di bandiera aveva solo la livrea, quella che l'Alitalia si è affrettata a togliere subito dopo l'incidente quando l'Atr era ancora adagiato fuoripista. Per una questione di immagine. Il resto, dall'aereo all'equipaggio, era tutto romeno, della compagnia Carpatair. Per l'Alitalia una prassi normale anche se un'ora dopo l'incidente il contratto di subappalto con il vettore romeno era stato già sospeso. Ora quel contratto che regolava l'affitto degli aerei è stato acquisito dalla magistratura per verificare se le regole sono state rispettate. Diritto dei passeggeri è infatti quello di essere informati in anticipo se la compagnia che effettua il volo è diversa da quella prenotata. E non mediante una sigla decifrabile solo dagli addetti ai lavori, come denuncia l'associazione dei consumatori Codacons. Il pm potrebbe decidere anche di approfondire la testimonianza del direttore operativo dell'Alitalia Giancarlo Schisano che ad Agorà, su Rai Tre, ha spiegato perchè il contratto con Carpatair fosse conveniente, scatenando polemiche: «Finchè non succede qualcosa di davvero importante - ha detto - non ci sono motivi legati alla sicurezza per cambiare atteggiamento. È conveniente avere un contratto con loro perché ci costa meno per due soli aerei cosiddetti Tuboprop». Entro 10 giorni si concluderà il lavoro di decriptazione delle scatole nere.

Verranno analizzate le comunicazioni tra la torre di controllo e il velivolo e quelle tra i due piloti. Alitalia intanto ribadisce ai aver osservato «il pieno e totale rispetto della normativa Iata nei casi di vendita di biglietti per voli operati da altri vettori aerei in regime di wet lease o di codesharing». Basterà?

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