Basilicata, audio choc di Pittella: "Dovevamo morire come ebrei". Poi le scuse

In un messaggio vocale l'ex presidente della Regione Basilicata, attuale consigliere regionale di Azione, spiega a un gruppo interno del partito perché abbia deciso di sostenere il centrodestra alle prossime elezioni locali, attaccando l'atteggiamento di Pd e M5s

Basilicata, audio choc di Pittella: "Dovevamo morire come ebrei". Poi le scuse
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Marcello Pittella, ex governatore lucano del Partito Democratico per il centrosinistra e attuale consigliere regionale di Azione, è finito al centro di forti e veementi polemiche. Mentre a poco a poco si sta formando il campo delle candidature per la presidenza della Regione Basilicata - con le elezioni che si terranno i prossimi 21 e 22 aprile - il "campione delle preferenze" è stato autore di un messaggio vocale inviato su WhatsApp ad alcuni suoi colleghi di partito che è diventato presto virale per la pesantezza dei contenuti. Criticando ferocemente l'operato di Pd e i 5 Stelle, che avevano posto un veto contro i calendiani nella loro coalizione, Pittella ha affermato: "C'è proprio un'azione a far male, a far morire. Sapete quando deportavano gli ebrei e dovevano portarli nelle camere a gas? Ecco, io sono uno che deve morire".

Nello stesso messaggio inviato su WhatsApp ad alcuni suoi amici, Pittella rivelava che fosse arrivato il comunicato "dell'uomo di fiducia della Schlein che dice che Azione non può partecipare alla lista del centrosinistra" perché Calenda aveva dedicato "delle parole poco tenere sul Pd e Conte e soprattutto perché ha detto che Bardi è una brava persona". Si tratta di un comunicato, prosegue, "che fa mettere le mani nei capelli. Mi rattrista tremendamente perché vuol dire che c'è proprio un'azione a far male, a far morire". Marcello Pittella ha avuto sicuramente un rapporto burrascoso con il suo ex partito, dal quale decise di andarsene nel 2022 a seguito della decisione del Pd di candidare alle Politiche del 25 settembre Enzo Amendola al posto del segretario regionale Raffaele La Regina, ritiratosi a seguito delle polemiche per i suoi post contro Israele. Fatto sta che il recente paragone tra lui e gli ebrei deportati nei campi di concentramento non è per niente piaciuta.

Il primo esponente politico a reagire duramente è stato Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva: "Le parole di Marcello Pittella sono assurde e di una gravità assoluta: come si può paragonare un dramma assoluto come la #Shoah a una contesa politica? Pittella si scusi immediatamente con la comunità ebraica e con tutti i lucani!". Dopo poche ore dalla pubblicazione del suo audio, il consigliere regionale di Azione si è poi effettivamente scusato: "Giorni di stress e tensione emotiva hanno generato una ingiustificata e totalmente non voluta iperbole in un audio privato - ha affermato Pittella -.

Parole che ho usato per rappresentare il modo in cui, dopo aver governato la Regione per il centrosinistra con dignità e onore, siamo stato trattati. Sono profondamente dispiaciuto per l'accaduto e mi scuso con chi può essersi sentito offeso".

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