“Semplificare per costruire”, “semplificare per ripartire” e ancora, “semplificare per rilanciare la nostra economia”. Questo è il mantra di Silvio Berlusconi ripetuto alla fine del suo ultimo video messaggio in vista delle consultazioni regionali del 12 e 13 febbraio. Un mini spot elettorale, postato sulle principali piattaforme social, che pone al centro dell’attenzione il tallone d’’Achille italiano per eccellenza: l’eccessiva e strabordante burocrazia.
La riforma della burocrazia
La ricetta del presidente di Forza Italia, dalla discesa in campo nelle elezioni del 1994 ad oggi, rimane la stessa: liberare i cittadini e le imprese dalle “catene” della burocrazia. Una visione che ribalta la concezione dello Stato vessatore ed esalta le intraprendenze individuali. Lo Stato, da principale ostacolo, diventa il primo alleato del cittadino: “Lo Stato – spiega il Cav – deve essere un loro alleato, non una montagna da scalare. Per questo Forza Italia vuole semplificare l’amministrazione burocratica”. Parola d’ordine: semplificare. Un obiettivo, inutile nascondersi dietro un dito, non facile da raggiungere nel nostro Paese, ma non per questo non perseguibile: “L’economia ha bisogno di riprendere il volo e la ripresa del Paese dipende dalle sue categorie produttive”.
La riforma della burocrazia, da sempre perno della coalizione di centrodestra, va proprio in questa direzione:“Chi ha coraggio e intraprendenza, chi vuole aprire una nuova attività o costruire un edificio, deve essere messo nelle condizioni di farlo senza essere costretto ad affrontare un labirinto inestricabile di autorizzazioni”.
Il progetto di legge
Per evitare gli ostacoli sopraccitati, Forza Italia sta lavorando a un nuovo progetto di legge, che mira a semplificare tutti quei passaggi burocratici estremamente complessi e inefficienti. Il Cav, parlando direttamente ai suoi followers, traccia la rotta di questa nuova proposta:“Io sto lavorando a un progetto di legge che cambierà tutto questo: chi volesse alzare una saracinesca, chi volesse costruire o ristrutturare una casa basterà che invii una raccomandata o una PEC al Comune di pertinenza”. Un progetto che, se attuato, andrà sicuramente a snellire il ginepraio di carte e velocizzare le costruzioni. A spezzare una lancia, in favore di questo ambizioso progetto, è l’associazione dei costruttori italiani: “L’associazioni – dice il Cavaliere – ha calcolato che con l’abolizione delle autorizzazioni preventive, si creeranno in breve tempo almeno un milione di posti di lavoro”. In questo modo il Cav vorrebbe cancellare il meccanismo perverso della autorizzazioni preventive, “introducendo sistemi di controllo alla fine del lavori e prevedendo sanzioni in caso di violazioni delle leggi urbanistiche”.
Le parole di Silvio Berlusconi, oltre ad essere autenticamente liberali, combaciano alla perfezione con il motto del governo
di centrodestra: “Non disturbare chi vuole fare”. Parole non scontate, ribadite dalla premier Giorgia Meloni il 25 ottobre scorso alla Camera, durante il suo primo discorso in Aula.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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