Berlusconi: "Siamo una Repubblica giudiziaria"

Silvio Berlusconi, all’incontro con i parlamentari azzurri nella sede del partito, torna a ribadire il suo pensiero sulla magistratura, ma si dice fiducioso del successo che Forza Italia avrà ai prossimi appuntamenti elettorali: "La magistratura ha un privilegio medioevale, quello di potersi giudicare al suo interno"

Berlusconi: "Siamo una Repubblica giudiziaria"

"Questo Paese non è fatto per decidere ma per vietare". Silvio Berlusconi, all’incontro con i parlamentari azzurri nella sede del partito, torna a ribadire il suo pensiero sulla magistratura, ma si dice fiducioso del successo che Forza Italia avrà alle prossime elezioni. "Siamo super preparati. Sarò matto, sarà una follia, ma sono sicuro che cresceremo ancora per il prossimo appuntamento delle europee, o per altri appuntamenti che potrebbero arrivare, nel ’94 mi hanno dato del pazzo quando dissi che saremmo arrivati al Governo, beh ho ancora questo convincimento", ha dichiarato il Cavaliere.

Che poi ha tuonato: "Questo Paese è ingovernabile. L’assetto Istituzionale è fatto per vietare e non per consentire delle decisioni, oggi siamo una Repubblica giudiziaria e su questo non vi è dubbio, serve una riforma della giustizia com’è negli atri Paesi. Nel nostro Paese un giudice se sbaglia non paga mai. La magistratura ha un privilegio medioevale, quello di potersi giudicare al suo interno". L'ex premier è poi tornato sul tema delle riforme costituzionali ribadendo la necessità di cambiare l’assetto istituzionale del Paese e di dare più poteri decisionali al governo, come quello sulla decretazione d’ugenza, oltre all’esigenza di una sola Camera che approva le leggi e di una redistribuire i poteri. Poi il Cavaliere ha rilanciato l’elezione diretta del Capo dello Stato, avvertendo tuttavia che le riforme saranno possibili solo con un partito che avrà la maggioranza e solo se i cittadini voteranno per Forza Italia.

Silvio Berlusconi è tornato a rievocare i quattro colpi di Stato che si sono succeduti dal ’92 fino ad oggi. Il Cavaliere ha ribadito che nel 92-94 Tangentopoli ha spazzato via i partiti a colpi d’ascia, tutti tranne la Dc trattati con il bisturi.

Credevano di aver aperto la strada definitivamente alla sinistra ma siamo arrivati noi, avrebbe aggiunto il leader azzurro, ribadendo che nel ’94 c’è stato l’avviso di garanzia a me, poi nel 2011 con un regista ben preciso il Capo dello Stato che riceve Monti e Passera discutendo del programma mentre io non mi ero ancora dimesso. Ne abbiamo viste di tutti colori, avrebbe chiosato l’ex premier.

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