L’Ideologino è un leggendario animale che vive il suo momento di gloria tra il 25 Aprile e il primo Maggio, poi basta.
L’Ideologino è un essere mitologico che si desta dal torpore dell’agone politico in una settimana di primavera, quando la natura si risveglia, le api impollinano e rinascono gli amori. È una sorta di risveglio dal letargo annuale nel quale l’Ideologino può finalmente cavalcare i suoi cavalli di battaglia, scendere in piazza con i suoi simili e annunciare i suoi proclami senza doverli scrivere da nuovo perché sono gli stessi da quasi ottanta anni e data una spolverata sono già belli pronti come le patatine surgelate.
Nella settimana d’oro i grandi temi sono l’antifascismo e il lavoro. Per quanto riguarda l’antifascismo, l’Ideologino festeggia la liberazione dal nazifascismo per opera dei partigiani coadiuvati, secondo lui in modo irrilevante, dall’esercito degli Stati Uniti. Dato che il fascismo, inteso come regime del Ventennio che limitava la libertà a chi non era in possesso dell’odiosa tessera, è bello che morto e sepolto, l’Ideologino fa di tutto per riesumarlo e avvertire del pericolo, dimenticando che proprio l’Ideologino ha difeso qualche anno fa il regime del Biennio che limitava la libertà a chi non era in possesso dell’odiosa tessera.
Per quanto riguarda la festa dei lavoratori, l’Ideologino si appella all’articolo uno della Costituzione più bella del mondo: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Il diritto al lavoro è infatti un bene inalienabile e l’Ideologino lamenta che tale diritto sia calpestato dal governo di centro destra, scordando di aver governato per gli ultimi vent’anni e che nel famoso Biennio il lavoro sia stato impedito dal famoso Ministro della Salute appartenente, ironia della sorte, proprio al partito nominato Articolo Uno. Per questo motivo sarebbe più corretto correggere il primo articolo della Costituzione nella formula: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro… all’estero”.
L’Ideologino, terminata la sua settimana d’oro, torna ad assopirsi affrontando stancamente le sue battaglie sui diritti dell’utero in affitto, della pillola concezionale gratuita, come se il
concepimento fosse una malattia, e della difesa degli orsi, senza dimenticare la feroce critica senza “ma” e senza “se” alla campagna pubblicitaria a favore del turismo italiano che ha utilizza la Vergine del Botticelli.
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