Summit Trump-Zelensky nel nome di Francesco

Inaspettato faccia a faccia tra il presidente Usa e il leader dell'Ucraina. Nel giorno dei funerali di Bergoglio, San Pietro al centro del mondo

Summit Trump-Zelensky nel nome di Francesco
00:00 00:00

Tra le navate di San Pietro spuntano spiragli di pace sulla guerra in Ucraina. Donald Trump e Volodymyr Zelensky si sono parlati per una decina di minuti nel silenzio della basilica prima dei funerali di Papa Francesco, in quello è stato definito da entrambe le parti un faccia a faccia positivo. La Casa Bianca riferisce di una discussione «molto produttiva», mentre il leader di Kiev sostiene che si è trattato di un «incontro molto simbolico che ha il potenziale per diventare storico». «Abbiamo discusso a lungo a tu per tu. Speriamo in risultati concreti su tutto ciò che abbiamo affrontato. Proteggere la vita del nostro popolo, un cessate il fuoco completo e incondizionato, una pace affidabile e duratura che impedisca lo scoppio di un'altra guerra», scrive su X Zelensky. «Non voglio entrare nei dettagli, se possibile, perché sono questioni molto delicate, ovviamente su come avvicinarsi alla pace», precisa poi con i giornalisti, mentre il suo ministro degli Esteri, Andrii Sybiha, spiega che «non servono parole per descrivere l'importanza di questo incontro storico. Due leader impegnati per la pace nella basilica di San Pietro». E anche per la premier Giorgia Meloni «vedere Trump e Zelensky che parlano della pace al funerale del Papa della pace ha un significato enorme». La parte ucraina avrebbe proposto un secondo colloquio con The Donald dopo le esequie, ma il presidente degli Stati Uniti è ripartito da Roma come previsto con la first lady Melania subito dopo la messa funebre. I due leader, tuttavia, si sono anche brevemente visti all'interno di San Pietro con il primo ministro britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron, e l'Eliseo ha descritto gli scambi tra i quattro come «positivi».

Un video diffuso su X mostra che era stata inizialmente preparata una terza sedia oltre a quelle per Trump e Zelensky, e secondo alcune fonti sarebbe stata proprio per Macron, ma alla fine i due si sono parlati privatamente. «Porre fine alla guerra in Ucraina: questo è l'obiettivo che condividiamo con Trump. L'Ucraina è pronta per un cessate il fuoco incondizionato, Zelensky me lo ha ripetuto oggi. Vuole collaborare con americani ed europei per attuarlo. Ora tocca a Putin dimostrare che desidera davvero la pace», afferma Macron su X.

Prima di arrivare a Roma, il tycoon ha chiesto che Mosca e Kiev si incontrino per colloqui ai massimi livelli in modo da finalizzare un'intesa per la fine del conflitto, affermando che sono «molto vicine a un accordo». «La maggior parte dei punti principali è stata concordata - sottolinea su Truth -. Fermate lo spargimento di sangue, ora. Saremo ovunque sia necessario per contribuire a porre fine a questa guerra crudele e insensata». Tuttavia, dopo essere ripartito da Roma sull'Air Force One, Trump ha espresso dei dubbi sulla reale volontà di Vladimir Putin di raggiungere la pace: «Non aveva motivo di lanciare missili contro aree civili, città e paesi, negli ultimi giorni. Mi fa pensare che forse non vuole fermare la guerra, mi sta solo prendendo in giro, e che debba essere trattato in modo diverso, attraverso sanzioni bancarie o secondarie? Troppa gente sta morendo», si chiede sul suo social.

Nel corso dell'incontro a Mosca con l'inviato americano Steve Witkoff, secondo quanto riferisce il

Cremlino, Putin gli ha detto che la Russia è pronta a riprendere i negoziati di pace con l'Ucraina «senza precondizioni». E con Witkoff ha pure discusso - spiega un collaboratore - la «possibilità» di colloqui diretti con Kiev.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica