Bocciata la responsabilità civile per le toghe Il Csm: "Mina l'indipendenza dei magistrati"

Approvato nel plenum del Consiglio superiore della magistratura con 19 sì e 3 no un parere contrario all'emendamento della Lega Nord che prevede la responsabilità civile per le toghe. I consiglieri: "La norma pone seriamente a rischio l’indipendenza della magistratura". L'emendamento è stato approvato dalla Camera ed è ora all'esame del Senato

Bocciata la responsabilità civile per le toghe Il Csm: "Mina l'indipendenza dei magistrati"

Csm contro l'emendamento che stabilisce la responsabilità civile delle toghe. La norma è stata approvata dalla Camera a febbraio e aveva sollevato un vespaio di polemiche. Per il Consiglio superiore della magistratura, però, in un documento approvato dal plenum con 19 sì e 3 no, il provvedimento "pone seriamente a rischio l’indipendenza della magistratura" in un "quadro allarmante" in cui si paventa il rischio di "un'implosione" del sistema. Contrari al parere - richiesto dalla commissione Giustizia del Senato prima dell'esame dell'emendamento - sono i laici Nicolò Zanon, Bartolomeo Romano (Pdl) e Ettore Albertoni (Lega Nord), mentre Anniable Marin (laico del Pdl) ha votato con la maggioranza.

A preoccupare il Csm è in particolare la possibilità prevista dalla norma di agire direttamente nei confronti del magistrato da parte di chi si sente danneggiato dalla sua decisione, invece che verso lo Stato come prevede attualmente la normativa. "Il magistrato, destinato a scegliere tra tesi contrapposte, potrebbe essere condizionato e influenzato in tale scelta e portato a preferire la soluzione che lo possa meglio preservare dal rischio dell’esercizio dell’azione diretta", sostiene il Csm ricordando che "in nessun paese europeo è prevista la possibilità indiscriminata di intraprendere un’azione diretta per responsabilità civile del giudice". Per i consiglieri, adottando la norma, il sistema giudiziario può diventare "davvero ingestibile" perché le parti, "attraverso l’esercizio immediato e diretto dell’azione nei confronti del magistrato, possono costringere il giudice non gradito all’astensione ovvero, possano, indirettamente, scegliersi il proprio giudice".

I magistrati contestano anche l'ipotesi per cui sarebbe l'Europa a chiedere una modifica delle attuali regole: "Non può in alcun caso addursi la normativa comunitaria e la giurisprudenza della Corte a sostegno

della necessità di modificare il regime di responsabilità del giudice nazionale. I limiti previsti dalla legge italiana sulla responsabilità civile dei magistrati sono conformi alla legislazione degli altri paesi europei".

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