"Lì per festeggiare Capodanno". Bufera sul 'fumoso' viaggio di Gualtieri a Cuba

Il sindaco di Roma è finito al centro delle polemiche per un incontro avuto col vice ministro degli esteri cubano Geraldo Peñal

"Lì per festeggiare Capodanno". Bufera sul 'fumoso' viaggio di Gualtieri a Cuba

Ha trascorso sei giorni a Cuba, salutando l'arrivo del nuovo anno proprio nell'isola caraibica: nonostante che si sia trattato, quantomeno dichiaratamente, di un viaggio di vacanza, tuttavia, Roberto Gualtieri ha avuto un incontro ufficiale col governo locale per parlare di Expo 2030.

Il viaggio nell'isola

La vicenda, che ha sollevato un vero e proprio polverone travolgendo il primo cittadino della Capitale, è venuta a galla grazie a "Il Foglio". Il meeting, peraltro documentato con tanto di foto dei partecipanti dall'agenzia "Prensa Latina", ha avuto luogo mercoledì 28 dicembre senza che il sindaco facesse alcuna menzione dell'avvenimento. Gualtieri ha incontrato il viceministro degli Esteri cubano Gerardo Peñal, accompagnato da alcuni membri del suo staff, alla presenza anche dell'ambasciatore italiano a Cuba Roberto Vellano e del direttore generale della Fondazione Expo 2030 Giuseppe Scognamiglio.

Il vertice sarebbe stato organizzato presumibilmente proprio con l'obiettivo di perorare la causa di Roma per quanto concerne la candidatura a città ospitante dell'importante evento. Dopo aver parlato dell'opportunità di "rafforzare il rapporto di amicizia" tra Italia e Cuba, Gualtieri avrebbe colto la palla al balzo per sostenere la candidatura di Roma rispetto alle altre città tuttora in corsa per l'obiettivo Expo 2030, vale a dire Riad (Arabia Saudita), Busa (Corea del Sud) e Odessa (Ucraina).

Il sindaco, costretto ad anticipare il proprio rientro nella Capitale per presenziare ai funerali di Benedetto XVI, è stato investito dalle polemiche innescate dall'alone di mistero che ha circondato questo viaggio. Tutto ciò mentre Giuseppe Scognamiglio ha proseguito, se pur individualmente, la propria spedizione per sostenere la candidatura di Roma, viaggiando poi verso Panama e Santo Domingo."Con il sindaco ci siamo incontrati a Cuba", ha spiegato ai giornalisti il direttore generale della Fondazione. "Io ero ospite del mio amico Vellano, il sindaco e chi lo accompagnava non lo so".

L'attacco a Gualtieri

"Per motivi che ci sfuggono il Campidoglio non ha dato alcuna notizia sull'incontro evidentemente istituzionale", ha segnalato il consigliere comunale della lista civica Raggi Antonio De Santis."Il Sindaco non ha certamente il dovere di raccontarci dove e come trascorra le proprie ferie private", ha aggijnto,"ma ha il preciso dovere di comunicare le tipologie di incontri, peraltro resi pubblici all'estero, che coinvolgano la città e gli interessi a essa legati". "Siamo certi", ha concluso De Santis, "che lo stesso Gualtieri non avrà problemi a chiarire se la permanenza in terra cubana sia stata una privatissima vacanza di piacere o una missione istituzionale con al centro un bilaterale Roma/L'Avana".

La replica

A parlare di ferie e non di una missione è stato lo staff del sindaco. "Sono state le prime vacanze dopo due anni durissimi dopo la gestione del Covid da ministro dell'Economia e l'elezione a primo cittadino", hanno chiarito dal Campidoglio, spiegando anche il perché del rientro anticipato nella Capitale."Una vacanza, terminata prima del previsto per i funerali del Papa, durante la quale ha piazzato un incontro per l'Expo".

Niente di programmato, quindi? No, almeno secondo i collaboratori del diretto interessato.

"In merito alle affermazioni del consigliere De Sanctis, si precisa che il Sindaco ha effettuato un viaggio privato a Cuba, a proprie spese, nel corso del quale ha avuto incontri di cortesia con il viceministro vicario degli esteri e il Governatore de l'Havana, per illustrare la candidatura di Roma all’Expo e parlare della cooperazione tra le due capitali", si legge in una nota ufficiale del Campidoglio. Lo stesso Gualtieri ha poi aggiunto in serata: "All'estero lo stato non paga i costi della scorta: in Italia ovunque andassi due agenti dovrebbero seguirmi".

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