Roma - Berlusconi se ne sta ad Arcore e tornerà a Roma soltanto domani. Nonostante ciò il Cavaliere lavora senza sosta, in stretto contatto con i suoi collaboratori più fidati. Rilascia interviste a go go, conscio che i suoi messaggi fanno breccia tra gli indecisi. Ostenta ottimismo sull'esito del voto e, in privato, minimizza la virata del Professore: prima dava dell'irresponsabile a chiunque parlasse di abolizione dell'Imu e calo delle tasse; adesso sembra rincorrere Berlusconi proprio sul quel campo. «Non è credibile», dice ai suoi il Cavaliere, convinto che la battaglia elettorale si vincerà proprio sul fisco. «Le cose dette dalla sinistra e da Monti sono soltanto chiacchiere - taglia corto al Tg5 - Perché gli italiani dovrebbero credere a un signore che ha tassato tutto il tassabile e che da tecnico, nemmeno un mese fa, ha detto che se fosse stata toccata l'Imu sarebbe dovuta arrivare una Imu doppia? Evidentemente da quando è salito in politica Monti smentisce quanto diceva da tecnico».
Picchia duro, Berlusconi, che spiega il suo programma tutto basato sul calo delle tasse a fronte di una patrimoniale sulla cosa pubblica: «A meno Stato arriveremo riducendo almeno del 10% in 5 anni la spesa pubblica e avremo così un risparmio di spesa di almeno 80 miliardi in 5 anni, che per metà si potranno destinare a ridurre le imposte sulle famiglie, e per l'altra metà alla graduale abolizione dell'Irap». E per le famiglie: «La riduzione dell'Irpef potrà avvenire con tre interventi scaglionati nel tempo, ossia via subito l'Imu, poi introduzione del quoziente familiare a partire dal 2014 e dal 2015, due aliquote Irpef, 23% e 33% con il discrimine dei 40mila euro».
Le promesse del Professore sono invece delle bufale da campagna elettorale perché Monti in realtà ha imposto tutte misure all'insegna dell'austerità. Mentre «il nostro programma è liberale: meno tasse sulle imprese, sulle famiglie e sul lavoro, uguale più consumi e produzione». Il Cavaliere smaschera il premier così: «Monti sta cercando di fare l'ago della bilancia ma credo non gli riuscirà. La sinistra guarda con favore all'offerta di collaborazione del centrino ma è una sinistra ancorata a Vendola il quale a sua volta è ancorato alla Cgil».
E la Cgil è la causa di molti mali: «Ora si è inventata una patrimoniale di 40 miliardi, una cifra impossibile perché schianterebbe tutto il ceto medio. «Né si può pensare che questa cifra possa venire fuori da alti contribuenti: quelli sopra un milione sono meno di 3mila, quelli dai 10 milioni in su sono 29. Non si otterrebbero più di 3-4 miliardi, e si può verificare ciò che accade in Francia: i ricchi scappano».
Berlusconi duella anche con Bersani: «Nel Pd ci sono più comunisti adesso che nel '94; Renzi lo hanno messo in un angolo e questa è una sinistra ancora ortodossa, ispirata dalla vecchia ideologia comunista che porta con sé un carico di invidia sociale e che pensa a uno Stato che domina i cittadini».
Quindi parla di sondaggi: «I nostri dati confermano la rimonta: in meno di un mese più del 10%, e ora siamo a 5 punti sotto la sinistra; mentre siamo pari al Senato nelle più importanti Regioni e abbiamo davanti 30 giorni di campagna elettorale, nonostante l'assurda legge della impar condicio».
Sul polverone montato sulla dichiarazione su Mussolini, il Cavaliere chiude le polemiche: «Ho sempre detto che le leggi razziali saranno sempre un marchio di infamia e ho sempre condannato ogni tipo di dittatura.
E sono l'unico leader italiano definito dal primo ministro in carica come l'amico migliore di Israele». Ciononostante Gianfranco Mascia, ex leader del Popolo viola e candidato di Ingroia alle regionali in Lazio, ha fatto partire un esposto alla Procura della Repubblica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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