Quelli che ridono di cento euro

Si moltiplicano le ironie fuori posto sui bonus erogati dal governo: ultimo in ordine di tempo il commento su X di Cecilia Guerra

Quelli che ridono di cento euro
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Risatine, battute e la gara sui social a chi sbeffeggia nel modo più umoristico l'annunciato bonus di fine anno del governo. C'è sempre una sinistra sprezzante, magari radical ma per nulla chic, che si diverte a bollare come mancette offensive qualsiasi erogazione una tantum. Si sganasciarono per la card del ministro Lollobrigida (fino a 500 euro) e ora, a ridosso di fine anno, l'ilarità si moltiplica sui cento euro netti che si troveranno in busta paga centinaia di migliaia di lavoratori dipendenti con i requisiti in regola.

«Ringraziate Meloni Babbo Natale per questo regalino in più fatto a spese vostre» ironizza il leader di Azione Carlo Calenda.

E la responsabile Pd del lavoro, Cecilia Guerra (foto), stronca il provvedimento su X con un commento acchiappa-like: «Un consiglio al governo: il prossimo bonus distribuitelo per sorteggio o gettando soldi da un elicottero.

Il risultato sarà altrettanto casuale, ma almeno ce la dovremo prendere solo con la sorte!». Magari con la stessa sorte che induce milioni di cittadini a considerare con minore disprezzo un aiuto economico insperato.

Il mestiere dell'opposizione spesso porta ad automatismi di contestazione che fanno appena il solletico a Palazzo Chigi, ma danneggiano chi ha bisogno di quella somma senza sottilizzare sul colore dell'esecutivo che la eroga.

Si possono criticare le misure economiche, meglio senza quei toni derisori nei confronti di chi potrebbe risolvere gravi urgenze economiche con poche banconote da dieci euro. I ceti più bassi trattati come i fessi che si fanno comprare dal premier di turno. C'è davvero così tanto da ridere?

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