"Uso politico della giustizia". Il piano per la commissione d'inchiesta

Forza Italia ha chiesto la calendarizzazione della proposta di una commissione parlamentare di inchiesta: "Indebite interferenze sulla vita politica del nostro Paese"

"Uso politico della giustizia". Il piano per la commissione d'inchiesta

Accelerare sulla riforma della giustizia in senso liberale e sulla commissione di inchiesta per mettere sotto la lente di ingrandimento quanto accaduto: è questa la mossa di Forza Italia in seguito alla notizia relativa all'assoluzione di Silvio Berlusconi dalle accuse di corruzione in atti giudiziari nell'ambito del Ruby ter. Il partito azzurro ha espresso "amara soddisfazione" e ha colto l'occasione per lanciare una mossa che ricalca uno dei principali temi che tiene a cuore. Ciro Maschio, presidente della commissione Giustizia della Camera, ha fornito indicazioni anche in merito alle possibili tempistiche alla luce della richiesta formale avanzata da Forza Italia: "Ha senz'altro impresso un'accelerazione. Ora concorderemo una data compatibilmente con le agende delle due commissioni, ma penso che già entro i primi di marzo potrà essere messo in calendario".

La commissione d'inchiesta

Come fatto sapere dagli esponenti azzurri, Forza Italia ha chiesto la calendarizzazione della proposta di una commissione parlamentare di inchiesta "sull'uso politico della giustizia" nel corso degli uffici di presidenza delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera. I forzisti hanno annotato che l'ennesima assoluzione del Ca mette in risalto ancora una volta "i danni causati dall'uso politico della giustizia e le indebite interferenze sulla vita politica del nostro Paese".

Alessandro Cattaneo, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha posto l'attenzione su quanto sia importante fare chiarezza "su 25 anni di lotte giudiziarie che nulla avevano a che vedere con il merito, ma che sono state usate come scontro politico". Anche secondo Giorgio Mulè, deputato azzurro e vicepresidente della Camera, è arrivato il momento di fare luce "sull'uso politico che è stato fatto della giustizia in Italia".

La riforma della giustizia

L'assoluzione di Silvio Berlusconi ha incrementato la convinta determinazione nel tirare dritto senza perdite di tempo, imboccando la strada che porta finalmente alla riforma della giustizia che abbia come pilastro principale il garantismo. D'altronde è questa la rotta indicata anche dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

A tal proposito Licia Ronzulli, capogruppo di FI al Senato, ha fatto notare che si tratta di un'azione di assoluto rilievo per evitare che "una parte, per fortuna minoritaria, della magistratura continui ad agire con l'obiettivo di fare e disfare governi, distruggere l'onorabilità, la carriera, finanche la vita delle persone".

L'auspicio di Maurizio Lupi è che venga presto partorita una riforma della giustizia che possa segnare una nuova alba, in grado di porre la parola fine al giustizialismo e alla macchina del fango che spesso è stata azionata dagli avversari in tutti questi

anni per gettare discredito ai danni di Silvio Berlusconi. Il leader di Noi moderati spera che arrivi al capolinea anche il "giustizialismo che troppo spesso si è trasformato in gogna mediatica e persecuzione".

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