Tutto sospeso, anzi rinviato. La Corte di Cassazione - Sezioni civili riunite ha emesso un'ordinanza interlocutoria con la quale si sospendono i dieci procedimenti di trattenimenti di migranti, in base al decreto Cutro, in attesa che la Corte di Giustizia Europea si pronunci in via d'urgenza. A riferirlo è l'avvocato Rosa Maria Lo Faro, che aveva assunto la difesa di buona parte dei migranti. Si tratta nei fatti di un'altra "spallata" ai provvedimenti del governo, rispetto ai quali la Cassazione ha anche chiesto al tribunale Ue di pronunciarsi sulla garanzia finanziaria richiesta ai migranti da un decreto del Viminale.
Gli ermellini erano chiamati a esaminare i ricorsi dell'Avvocatura dello Stato per conto del ministero dell'Interno contro le ordinanze con cui il Tribunale di Catania non convalidò, lo scorso mese di ottobre, i trattenimenti di alcuni migranti tunisini nel Centro di Pozzallo, disposti dal questore di Ragusa in applicazione del decreto Cutro. "Dalla lettura degli atti e della decisione del giudice sono convinto che ci siano gli estremi per impugnare", aveva reagito in quel caso capo del Viminale Matteo Piantedosi, annunciando di voler ricorrere contro una decisione divenuta presto motivo di polemica.
Ora, il provvedimento notificato dalla Cassazione sposa la richiesta della Procura generale e allunga di nuovo i tempi. Ma non troppo, vista la richiesta di un nuovo pronunciamento in tempi rapidi. "Il rinvio pregiudiziale solleva una questione relativa ai settori previsti dal titolo V della parte terza del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea. Ciò induce a chiedere, ai sensi dell'art.107 del Regolamento di procedura della Corte di Giustizia, che la trattazione avvenga con procedimento d'urgenza", spiegano le Sezioni Riunite nel dispositivo dell'ordinanza sui trattenimenti le Sezioni riunite della Cassazione. A darne notizia è l'agenzia Agi.
"Il rinvio pregiudiziale - proseguono i giudici - attiene a una questione sul sistema europeo comune di asilo, il quale costituisce uno degli elementi fondamentali dell'obiettivo dell'Unione europea relativo al'istituzione progressiva di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia aperto a tutti quanti, spinti dalle circostanze, cercano legittimamente protezione nell'Unione". Secondo quanto si apprende, inoltre, le Sezioni unite civili della Corte di Cassazione hanno chiesto alla Corte europea di pronunciarsi in via di urgenza anche sulla garanzia finanziaria di 5mila euro richiesta ai richiedenti asilo in Italia per evitare il trattenimento in un centro di frontiera.
In particolare, la Suprema Corte in una nota spiega che le Sezioni unite civili chiedono alla Corte Ue se le norme del Parlamento europeo e del Consiglio del 2013, "ostino a una normativa di diritto interno che contempli, quale misura alternativa al trattenimento del richiedente (il quale non abbia consegnato il passaporto o altro documento equipollente), la prestazione di una garanzia finanziaria il cui ammontare è stabilito in misura fissa", anziché in misura variabile, "senza consentire alcun adattamento dell'importo alla situazione individuale del richiedente, né la possibilità di costituire la garanzia stessa mediante intervento di
terzi, sia pure nell'ambito di forme di solidarietà familiare, così imponendo modalità suscettibili di ostacolare la fruizione della misura alternativa da parte di chi non disponga di risorse adeguate..."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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