Dolce&Gabbana? Santi subito fra ex voto Madonne e bambinelli

Dolce&Gabbana? Santi subito fra ex voto Madonne e bambinelli

A che santo dobbiamo votarci per uscire da questa crisi dura e feroce quanto una guerra? Gli stilisti non hanno dubbi: l'unico valore sicuro e inalienabile è l'italianità dei nostri prodotti. In questo Domenico Dolce e Stefano Gabbana sono insuperabili sia per la coerenza della loro fede in questo credo, sia per la sapienza con cui ogni volta riescono a costruire qualcosa di nuovo sulla stessa storia.
Stavolta il magico duo parte dalla devozione in tutti i suoi aspetti, qualcosa che va oltre il concetto di sacro e profano. «Siamo devoti alla sartorialità e alla Madonna, ai tagli impeccabili e alle tradizioni familiari, al nostro lavoro e alla bellezza in generale» sembrano dire i due con una sfilata semplicemente perfetta. La scenografia è quasi commovente. In fondo alla passerella c'è quel che resta di una chiesa di campagna in Sicilia, con le statue sacre circondate da pietre calcinate dal sole e da un roseto spontaneo.
Sulla pedana penzolano dei grandi lampadari decorati da fiori sotto cui sfilano gli 83 modelli scelti tra la gente di Sicilia più per il loro carattere forte e fiero che per l'aspetto fisico. Uno fa il postino, l'altro è figlio di un poliziotto, il terzo è un pescatore e Dio solo sa cosa faccia il picciotto che apre lo show con un paio di pantaloni neri a vita alta dentro cui ha infilato con elegantissima nonchalance una blusa candida da chierichetto. Subito dopo cominciano gli abiti e i soprabiti neri di foggia un po' pretesca, la giacca di velluto doppiata in pizzo talare, blazer, cappotti e perfino le scarpe in piccolo punto, oltre a una marea di bellissime T shirt. C'è quella con la stampa dei santini in bianco e nero, una con i chierichetti stilizzati, l'altra con i fiori da altare e un paio con gli ex voto luccicanti ricamati intorno all'effige di Maria.
Sul fronte moda il cambiamento sta nelle magnifiche giacche senza collo eppure con i revers e nel gioco magistrale delle proporzioni dei pantaloni a vita alta ma larghi sopra e stretti sopra fatti apposta per slanciare. Anche Donatella Versace fa un superbo lavoro sulla silhouette ingigantendola a dismisura. «Big is beautiful» dice la bionda signora del made in Italy poco prima di far sfilare enormi completi giacca e pantalone principe di Galles oppure con una macro stampa giraffa. Sovradimensionate anche le felpe per non parlare del sontuoso paltò in cashmere spazzolato bianco oppure della grande pelliccia di procione.
In alternativa a tutto questo oversize per lei inedito, Donatella propone dei fantastici completi in pelle da biker, i jeans con il blouson dipinti a mano e quelli con la nuova stampa di stagione battezzata «Versace Men» e costruita con un sapiente assemblaggio in bianco e nero dei nudi maschili fotografati da Richard Avedon per le prime pubblicità della linea Casa. Bellissimi gli accessori (dalle scarpe ai gioielli che la stilista preferisce chiamare amuleti) mentre troviamo francamente improbabili i boxer di pizzo sui muscoli e con gli stivali da gladiatore in moto: visti i tempi che corrono conviene non fidarsi troppo della frase di Norman Mailer «Nessuno nasce uomo, la virilità va guadagnata». Molto ben riuscita la collezione di Frankie Morello dedicata all'architettura o meglio all'idea dell'abito come habitat del corpo.

Stupende le stampe con il pattern del parquet, le piastrelle di una volta, i mattoni rossi delle case di New York oppure le belle linee squadrate del nostro razionalismo. Interessante la pelle effetto acciaio. Oltre all'archistar Fabio Novembre sfilano anche i due stilisti: Pierfrancesco Gigliotti e Maurizio Modica.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica