E uno su quattro non paga le spese di condominio

RomaIn quasi tutti i condomini qualcuno abituato a non pagare le quote periodiche c'è sempre stato. Ora, però, con la crisi che morde le famiglie, la percentuale dei morosi è aumentata. Si taglia dove si può e si cerca di dare la priorità ad altre spese domestiche più urgenti, come il mutuo o le bollette, ma molte persone sono costrette a risparmiare anche sui generi di prima necessità o sulle spese per la casa, come appunto quelle legate alla pulizia delle scale, alla manutenzione dell'ascensore, al giardino comune.
Lievitano così i condomini inadempienti: almeno uno su quattro non salda le rate mensili, finendo con il gravare sugli altri, mentre gli amministratori sono talvolta costretti a chiudere il bilancio annuo senza pagare i fornitori. La lista dei pagamenti a fine mese è lunga e chi è in difficoltà sceglie quali far slittare in fondo all'elenco. Così, se nel 2009 gli inquilini morosi in Italia erano il 20 per cento, quest'anno la percentuale è salita al 25 per cento, come evidenzia un monitoraggio dell'Anammi. L'associazione degli amministratori d'immobili ha registrato questo fenomeno soprattutto nelle grandi città. Le più indietro con i pagamenti sono Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo e Genova. E a dover correre dietro ai morosi per cercare di mettere le mani sulle quote arretrate non sono solo gli amministratori degli edifici che si trovano nei quartieri popolari, ma anche quelli che gestiscono i palazzi di un certo pregio. Pure quelli abitati dai vip. A dimostrazione che la crisi non guarda in faccia a nessuno. Costringe tutti a fare i conti con le scadenze, anche con quelle che in passato non spaventavano. Oggi si paga con difficoltà anche il condominio e di conseguenza c'è una maggiore attenzione nei consumi e interesse a capire a cosa si riferiscono le richieste di soldi che arrivano dall'amministratore. Se prima quando si riceveva un consuntivo ci si limitava ad una rapida lettura della contabilità, ormai le spese si passano al setaccio con attenzione. E si cerca dove possibile di limare le spese condominiali superflue, operazione che consentirebbe un risparmio pari al 10 per cento al mese nel proprio budget. La portineria è uno dei costi che incide maggiormente sul bilancio di un condominio, ma anche volendo non è facile rinunciare alla presenza di un custode a tempo pieno per uno part-time o per appaltare il servizio di pulizia delle aree comuni a società esterne. Più semplice piuttosto risparmiare sulle spese di giardinaggio.
L'Anammi ha stilato una serie di regole per attutire le conseguenze del difficile momento economico, che vanno appunto dal fare attenzione agli sprechi, soprattutto di luce e acqua, alla verifica dei consumi, fino alla revisione dei contratti con fornitori e gestori di servizi.

E se in qualche condominio gli inquilini hanno unito le forze organizzando addirittura gruppi di acquisto per la spesa, aumentano i proprietari di appartamenti che decidono di andare incontro a chi proprio non ce la fa rivedendo il canone d'affitto.

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