La procura di Genova ha chiesto che nei confronti di Giovanni Toti si proceda al giudizio immediato. L'ex presidente della Regione Liguria, che ha annunciato le dimissioni dal proprio incarico istituzionale lo scorso 26 luglio e le ha formalizzate oggi in Consiglio, si trova agli arresti domiciliari dal 7 maggio ed è indagato per corruzione e finanziamenti illeciti. Oltre al governatore, i magistrati hanno chiesto il giudizio immediato anche per l'imprenditore Aldo Spinelli e l'ex presidente dell'Autorità portuale Paolo Emilio Signorini. Toccherà adesso al giudice per le indagini preliminari verificare che ci siano tutte le condizioni richieste dalla legge per procedere.
La richiesta di giudizio immediato per Toti, Spinelli e Signorini contiene un elenco molto dettagliato delle fonti di prova indicate dalla procura. Il tutto è compreso in 30 pagine all'interno delle quali elencano 35 testimoni, 44 dispositivi elettronici (tra telefonini, computer, hard disk e chiavette), l'elenco delle intercettazioni di cui si chiederà la trascrizione, nonché 28 informative della guardia di finanza. Il materiale verrà naturalmente messo a disposizione delle difese. La decisione della Procura di chiedere il giudizio immediato è stata comunicata dal procuratore capo Nicola Piacente che ha convocato i legali dei tre indagati per comunicare questo tipo di decisione.
Il giudizio immediato è regolato dall'articolo 453 e successivi del Codice di procedura penale. Si tratta di un procedimento particolare che può essere attuato nel momento in cui la prova "appare evidente" e l'indagato è stato interrogato: il pm può richiedere che si vada direttamente a processo, saltando così la fase dell'udienza preliminare per non allungare i tempi. Si può chiedere anche se ci sono gravi indizi di colpevolezza e la persona indagata si trova in custodia cautelare da meno di sei mesi di tempo (nel caso di Toti sono meno di tre).
In questi casi il giudice è tenuto ad accettare la richiesta, a meno che non stabilisca che gli indizi di colpevolezza non siano sufficienti. Entro cinque giorni arriverà la decisione. Dopo di che - in caso affermativo - gli indagati, diventati eventualmente nel frattempo imputati, avranno altri quindici giorni per valutare se scegliere altri riti alternativi: il rito abbreviato o il patteggiamento, per esempio. Il processo potrebbe cominciare tra ottobre e novembre prossimi. "La richiesta di giudizio immediato non la valuto negativamente.
Ora vedremo, comincia una nuova fase di intenso lavoro", dichiara l'avvocato Stefano Savi, legale di Toti. Sempre entro i prossimi cinque giorni è attesa anche la pronuncia sulla misura cautelare dei domiciliari ancora in vigore per l'ex europarlamentare sulla quale è stata chiesta la revoca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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