"O la va o la spacca". Silvio Berlusconi non usa mezzi termini nel descrivere quanto accadrà alle prossime elezioni. L'ex premier parla al telefono a un comizio ad Alghero e ai suoi elettori spiega che si era perso "il contatto con i cittadini", per colpo di un Parlamento che era fatto di "nominati", che finivano per "occuparsi degli amici che dovevano votarli la prossima volta", invece che dei cittadini.
Per il Cavaliere la prossima chiamata al voto sarà un momento cruciale. L'obiettivo è quello di "portare i moderati a essere la maggioranza del Paese". Un traguardo che vuole raggiungere puntando anche sui club. Così "torniamo a contatto con la gente", ha detto Berlusconi, che ha anche denunciato la sclerotizzazione di Forza Italia, in cui "che quelli scesi in campo con me 20 anni fa sono diventati dei gelosi dei propri posti e hanno tenuto chiuse le porte anzichè spalancarle".
"Ci sono stati strappati 1 milione e 600mila voti", ha denunciato Berlusconi, che ha anche aggiunto che ogni club dovrebbe esserci "una persona di buona cultura e capacità dialettica per contrastare i brogli che i nostri avversari hanno imparato a fare da lunga attività".
Il Cavaliere ha detto di sperare "che quello che successe in due mesi nel '94 si possa ripetere", accusando una "sospensione della democrazia" che negli ultimi anni ha portato "quattro colpi di Stato".
Intervenuto all’incontro del club Forza Silvio a Milano, il Cavaliere ha ripercorso il suo ingresso in politica nel ’94, in cui la "magistratura italiana aveva fatto piazza pulita di tutti i leader. I partiti erano stati assaliti a colpi d’ascia, anzi, qualcuno a colpi di bisturi: perché nella Dc eliminarono il leader e lasciarono De Mita e altri che poi si sono riversati in altri partiti". E "alla fine decisi - ricorda l’ex premier - visto che i moderati non avevano più un partito di riferimento di fare un nuovo partito. E una sera di gennaio riunii i miei amici e comunicai il mio nuovo progetto".
Per dare la carica ai propri sostenitori il Cavaliere ha raccontato cosa sta facendo in questi giorni: "Sto telefonando a molti dei nostri club e anche questa volta come nel ’94 ho la sensazione che il nostro appello sia stato accolto da molti italiani".
Dopo aver parlato della sua avversione per il comunismo e della nascita di Forza Italia, il Cavaliere ha spiegato che dopo la sentenza del primo agosto si è sentito male: "Non sono uscito di casa per due mesi e mi sono messo a scrivere un instant book che verrà distribuito la prossima settimana in tutti i club di Forza Italia". Nel libro Berlusconi spiega di aver voluto raccontare "con che tipo di magistratura abbiamo a che fare in Italia" e cioè una magistratura incontrollata, incontrollabile, irresponsabile e impunita" con i magistrati "che hanno il privilegio medioevale di giudicarsi fra di loro".
Nel suo intervento Berlusconi è stato interrotto da un simpatizzante che ha gridato: "Fini boia". Il Cavaliere ha fatto una pausa nel suo discorso e chiesto di ripetere. Per poi chiosare, tra il sorriso dei presenti: "Espressione cruda ma efficace".
Il Cavaliere è torna a raccontare anche l’incidente domestico che l’ha visto protagonista nei giorni scorsi e che gli procura qualche dolore alla gamba: "Ho messo un piede su una palla di Dudù e ho fatto un volo di 4 metri sono letteralmente planato ma sono stato fortunato. Sono caduto su una scala - ha proseguito - ma sono stato fortunato perché c’era la moquette e non mi sono fatto praticamente niente".
Ruby ter, due testimoni plagiate
Ne suo intervento Berlusconi si è soffermato anche sul processo cosiddetto "Ruby ter", dicendo che a suo avviso ci sono due testimoni "completamente plagiate" che rappresentano l’accusa. Il riferimento è ad Ambra Battilana e Chiara Danese, difese dall’ex senatore dell’Idv, Patrizia Bugnano. "In questo processo - ha raccontato il Cavaliere - è venuto fuori che ci sono 44 testimoni sotto accusa tra quelli in mio favore mentre dall’altra parte ce ne sono due che sono venute una sola volta ad Arcore, sono andate via alle 12.30 e sono state completamente plagiate da un’avvocatessa parlamentare di Di Pietro".
Berlusconi ha spiegato di averle viste in due interviste televisive a un mese di distanza: "Entrambe hanno dichiarato cose inverosimilie che avevano sentito dentro l’imperativo categorico di dire chi fosse davvero chi governava in quel momento l’Italia. Sfido qualsiasi ragazza che fa concorsi di bellezza a sapere cos’è un imperativo categorico".
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