Elly ritrova la voce...ma non dice nulla

Dopo qualche giorno di pausa, la segretaria è tornata ma sembra più smarrita che persuasa

Elly ritrova la voce...ma non dice nulla

Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

Servivano le parole di Francesco Lollobrigida per svegliare Elly, la bella addormentata nel bosco. Un po’ come il principe azzurro e il bacio. La Schlein ritrova la voce. Ma non la bussola. Forse per questo sembra smarrita. Parla la segretaria dopo un lungo periodo di riposo. “Sono stanca, mi fermo un po’” aveva detto qualche settimana fa. Ora è tornata ma sembra più confusa che persuasa. Altro che battaglia contro il governo. Parla sì, ma di cosa? Di tutto e niente. I giornalisti che attendevano da tempo di sentire la sua voce (poco soave) e il suo programma pare siano rimasti delusi. Già.

*ASCOLTA IL PODCAST E LE PAROLE DI ELLY*

Dove va il PD? La direzione è poco chiara, come il “manifesto” che sembra essere sbiadito. Appannato. Oggi più di ieri. L’unica certezza è la maternità surrogata (l’utero in affitto per intenderci) che piace a lei e meno alla maggioranza dei Dem. Soprattutto ai cattolici. Per fortuna. Naturalmente insieme ai diritti Lgbtq, immancabili.

E dopo? Anche il popolo di sinistra fatica a starle dietro e, soprattutto, fa fatica ad identificarsi. Sulla guerra ad esempio, cosa fare? Dubbione. Inviare armi o no? Stare con la Nato o opporsi? Perfino il giornalista Michele Santoro ha sollecitato la segretaria a prendere una posizione ma sembra difficile per lei. Anche sul termovalorizzatore di Roma sembra un po’ confusa. E neanche i deputati del PD sembrano passarsela bene. Tra i palazzi romani non si vedono e se un esemplare raro viene avvistato via, fugge. Un po’ come la lepre (nello stesso bosco di Elly) “meglio non esporsi” - dicono - “devo capire quale sia la linea del partito” rispondo ai cronisti che chiedono lumi sulle posizioni in merito ai temi veri. Molto meglio per Giorgia Meloni, il suo governo e per gli altri partiti di opposizione direte voi. Giusto. Ma il problema vero è che dalle parti di via del Nazareno non sanno che pesci prendere ed è per questo che giorno e notte gridano, ululano al pericolo fascismo.

“Più lavoro alle donne” dice Giorgia Meloni. “Fascista” rispondono i piidini.

Per non parlare poi del fiume di insulti e accuse contro il ministro Lollobrigida in merito alle parole pronunciate sulla natalità. Ai minimi storici nel nostro Paese. Ma è sui temi veri che il PD fa fatica. Per quello c’è la Cgil, il sindacato vero oppositore del governo.

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