L'incubo del maltempo non è acqua passata. Un anno dopo la drammatica alluvione, l'Emilia-Romagna è ancora punto e a capo. Nelle scorse ore, le piogge si sono abbattute sulla regione, in particolare dalla provincia di Piacenza e fino a Forlì. Grandine e rovesci hanno letteralmente allegato il Ravennate, con conseguenze negative segnalate in particolare tra Lugo, Cotignola e Bagnacavallo. Secondo Confagricoltura, sarebbero centinaia le aziende agricole danneggiate dalle precipitazioni. Un film purtroppo già visto, anche se stavolta il bilancio è ancora più amaro.
Il ritorno dell'Emilia-Romagna sott'acqua appare infatti come una beffa che inchioda la Regione le autorità di bacino alle loro responsabilità come enti attuatori degli interventi di pulizia e manutenzione degli alvei. Nonostante la struttura commissariale abbia messo 400 milioni a disposizione delle istituzioni locali, oggi - secondo quando denunciano i cittadini - il territorio si ritrova nelle stesse condizioni di dodici mesi fa. Esposto cioè alle conseguenze dei fenomeni atmosferici, in questo caso peraltro non così estremi come in passato.
A lamentare una cattiva gestione della prevenzione sul territorio è in particolare il viceministro alle Infrastrutture, Galeazzo Bignami. "La scorsa settimana abbiamo avuto, assieme al ministro Lollobrigida, un incontro a Forlì con le associazioni agricole. E tutte hanno espresso soddisfazione per le misure dell'esecutivo, però hanno anche evidenziato ritardi nella messa in sicurezza del territorio che compete alla Regione e alle autorità di bacino", spiega l'esponente di governo a ilGiornale.it.
"Nelle scorse ore - spiega ancora Bignami - una pioggia intensa, ma non di portata epocale, ha allagato alcune località che già erano andate sott'acqua un anno fa. I cittadini ci segnalano che la rete fognaria e le condotte idrauliche sono ancora intasate da quella volta, ma il governo ha già stanziato i soldi per gli interventi di manutenzione". Così, il viceministro pungola le autorità regionali a fronte degli ennesimi disagi registrati in un territorio nel quale la questione del dissesto idrogeologico si discute da anni. Ma senza che vengano attuate misure risolutive.
Da qui, le valutazioni più politiche che si inseriscono nell'accesa dialettica tra Regione e governo. "La Regione Emilia-Romagna di fatto è senza guida", punge Bignami. E ancora, la stoccata al governatore Stefano Bonaccini: "Ambiva a essere nominato commissario per la ricostruzione, ora pensa alle europee. Ha anteposto le proprie legittime ambizioni al sisma del 2012, che è ancora un fronte aperto, e all'alluvione".
Per contro, il viceministro sottolinea e rivendica l'impegno del governo, rispondendo così indirettamente a quanti da sinistra accusano Giorgia Meloni e l'esecutivo di aver dimenticato l'Emilia-Romagna.
"Abbiamo messo due miliardi e mezzo sulla ricostruzione pubblica e due su quella privata". Proprio ieri, lo stesso esponente Fdi aveva annunciato che la prossima settimana verrà emanato il provvedimento, pronto a essere tradotto in ordinanza, che dà l'ok al risarcimento dei beni mobili per gli alluvionati.
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