La proposta di Matteo Salvini in merito al tetto massimo del 20% di bambini stranieri in ogni classe, come da copione, si trasforma in una giostra di accuse politiche incrociate. La polemica, strumentalizzata ad hoc dalla sinistra per accusare il governo, suscita una risposta netta del ministero dell’Istruzione. All’indomani della presa di posizione favorevole alla proposta del leader leghista, Giuseppe Valditara risponde a tono alla sinistra politica e mediatica che nelle ultime ore lo ha messo nel mirino.
Incalzato dal Quotidiano Nazionale, il titolare dell’Istruzione passa al contrattacco. L’accusa di promuovere delle “classi ghetto” con lo scopo di favorire solo gli alunni italiani è tanto strumentale quanto irrealistica. "È grave che ci siano forze politiche disinteressate a questo problema, impegnate piuttosto a fare propaganda strumentale, demagogica e mistificante”, esordisce senza tanti giri di parole il ministro. “È scandaloso – continua - che alla sinistra non interessi il fatto che l'Istat certifichi una dispersione scolastica per gli stranieri pari al 30,1% e per gli italiani pari al 9,8%". E ancora: “Scandaloso che alla sinistra non interessi che uno straniero abbia una percentuale di insuccesso scolastico superiore del 22% a quella di uno studente italiano e che nelle scuole delle periferie delle grandi città del Nord, ad alta percentuale di stranieri, il rendimento scolastico, soprattutto in italiano e matematica, sia di molto inferiore a quello della media della Regione”
Dati e numero alla mano che portano a una conclusione scontata. “È alla sinistra che stanno bene le classi ghetto, non a noi”, spiega Valditara lanciando un messaggio alle opposizioni. Il tutto, giova ricordarlo, senza contare che il tetto al numero di alunni stranieri per classe non è un’invenzione notte tempo del “pericoloso” esecutivo di centrodestra. "C'è una circolare ministeriale del 2010 che già prevede il tetto del 30% al numero di alunni stranieri per classe - ricorda Valditara -. Ma il problema è che questo tetto è stato poco applicato". "Occorre una più equilibrata distribuzione degli studenti stranieri fra le varie classi - aggiunge -, una maggiore comunicazione fra scuole, un coordinamento degli uffici scolastici regionali e una intesa con i comuni per l'organizzazione di scuola bus".
"Tutti i bambini verranno iscritti alla medesima classe - prosegue -. Chi avrà bisogno di rafforzare lo studio dell'italiano, perché completamente a digiuno della nostra lingua, seguirà corsi di potenziamento in apposite classi ovvero, a discrezione della scuola, con lezioni pomeridiane di approfondimento." A differenza di oggi, spiega Valditara, il potenziamento extracurricolare sarà obbligatorio. Per raggiungere tale fine il governo sta programmando una formazione apposita per gli insegnanti e un investimento specifico di risorse.
La ricetta del ministro è duplice: promuovere classi a maggioranza di italiani da un lato, senza dimenticare dall’altro lo studio potenziato della nostra lingua per favorire l’integrazione degli studenti stranieri.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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