Favole e scarafaggi, è il gioco della modaLe ispirazioni di Westwood e Viktor & Rolf. Gaultier omaggia le pop star

Favole e scarafaggi, è il gioco della modaLe ispirazioni di Westwood e Viktor & Rolf. Gaultier omaggia le pop star

Parigi«L'ispirazione è lavorare tutti i giorni» diceva Baudelaire, per cui se una grande stilista come Vivienne Westwood ti dice che per creare la collezione dell'estate 2013 si è ispirata allo scarafaggio disegnato su un libro di fiabe, metti da parte il disgusto per le blatte e tenti di capire. Non è per niente facile perché poi Queen Viv racconta di aver preso l'idea delle stampe da una scatola di tea, quella dei corsetti dall'immagine di Sophia Loren nel film C'era una volta con Omar Sharif, mentre le grandi decorazioni luccicanti sono un omaggio a Velasquez. Tutto questo secondo lei fa inoltre parte di quella «Climate Revolution» che è la sua magnifica ossessione. «Non importa a cosa t'ispiri - conclude - oggi con la moda bisogna lanciare messaggi globali che vanno oltre i vestiti».
Il discorso non fa una piega, i capi invece sì e sono bellissimi perché la Westwood conosce perfettamente i segreti dell'arte sartoriale britannica. Non a caso il governo inglese ha dato disposizione di aprire le ambasciate alle sue sfilate in giro per il mondo. Per ospitare lo spettacolare show di Jean Paul Gaultier ci vorrebbe piuttosto uno stadio in cui ballare e sventolare gli accendini emozionati come si fa ai grandi concerti delle pop star. L'ispirazione è proprio quella con la perfetta rappresentazione in passerella di tutti i miti degli anni Ottanta: dagli Abba a Michael Jackson, da Annie Lennox a Boy George, da David Bowie a Madonna passando per Prince, Sade e Grace Jones. «Questa sfilata è basata su eventi reali: ogni riferimenti a fatti e personaggi realmente esistiti non è puramente casuale» si legge sul programma mentre sfilano le riedizioni modaiole dei vari look che all'epoca ci hanno fatto sognare. Ci sono gli impeccabili tailleur pantaloni di quando Sade cantava Smooth Operator, le vestaglie colorate e la bombetta di Boy George ai tempi di Karma Chamaleon, le varie metamorfosi di Madonna dagli abitini sbrindellati in pizzo con croci e rosari al collo di Like a virgin in poi, i guanti e le scarpe glitterate della Moonwalk di Michael Jackson. C'è soprattutto un'evidente citazione a se stesso. È questo il vero messaggio: faccio quel che ho sempre fatto perché lo so fare ogni volta in modo nuovo. Tutto il resto ci sembra una ben fatta parodia a cominciare dalla presenza in passerella della vera Amanda Lear.
Inevitabile a questo punto chiedersi se il vero nuovo stia nell'assoluta fedeltà ai propri codici estetici. Alberto Biani risponde sì senza esitare ed essendo rallegrato da una viva intelligenza trova ogni volta un altro percorso di contraddizione alla sua idea di maschile al femminile, di eleganza sussurrata e di assoluta libertà. Stavolta parte dalle lenzuola fatte a telaio per costruire gonne e camicette bianche che non hanno nulla di virginale, ma poi ritorna sui suoi amati tessuti da cravatteria anni Settanta magistralmente trasformati in strepitosi pantaloni doppiati all'altezza della cintura e nei più bei soprabitini che si possano immaginare. Meno sofisticati ma ugualmente dediti al gioco del passato prossimo nel futuro, Viktor & Rolf partono dal glamour dei costumi creati per le dive di Hollywood dal grande Adrian per poi approdare nel favolistico. Quindi il famoso «specchio delle mie brame» entra a far parte del vestito.

Severa, geometrica, a tratti marziale, la collezione creata da Karl Lagerfeld per la griffe che porta il suo nome è proprio come lui: teutonica e piena di classe. Eppure il Kaiser della moda dice di essersi ispirato alla It girl Poppy Delavigne e al modello Baptiste Giabiconi. Contento lui…

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