Femminilità al potere alle sfilate di Parigi

Ennio Capasa sceglie la donna coraggiosa coi colori della notte Hérmes disegna gonne a frange e divini stivali da equitazione

Femminilità al potere alle sfilate di Parigi

Parigi«La moda si sta dividendo in due scuole di pensiero: il sogno decorativo che allontana l’incubo della decadenza e il bisogno di progettare il futuro in modo realistico anche se visionario e soprattutto senza paura». Ennio Capasa è sempre stato uno stilista coraggioso, capace di riflettere sulla complessità del mondo per poi tradurla in una visione estetica tanto precisa quanto personale. Con la collezione Costume National del prossimo inverno in passerella ieri a Parigi, ha fatto un'ulteriore salto verso una nuova bellezza possibile. Le sue donne marciano infatti sicure nelle metropoli contemporanee vestite spesso nei colori della notte ma non disdegnano il tutto bianco di un superbo tailleur pantalone con l'inevitabile trench che mette d'accordo il giorno con la sera, le occasione di lavoro con quelle della vita privata. Tutto sembra semplice e lineare, ma si vede la profonda ricerca sartoriale per trasformare le ruches in scultorei pannelli e il gioco delle asimmetrie in un elegante sistema per vestire a strati senza comunque rinunciare a quella bellissima silhouette smilza e longilinea tipica dei nostri giorni. Non mancano ovviamente i riferimenti alla poesia dura e pura della cosiddetta New Wave. Per cui quasi tutte le modelle indossano il classico cappello a larghe tese modello Fedora consegnato al mito da Marianne Faithfull, la diva ribelle tra le cui gambe sono passati tutti i grandi del rock da Mick Jagger in poi. Insomma la donna di Costume National non è fatta per uomini che vogliono una vita tranquilla e senza scosse.
Tutti gli altri si diano una mossa, perché con una tipa così di sicuro prima o poi succede qualcosa d'interessante. Dello stesso segno la terza collezione Hérmes disegnata da Christophe Lemaire, che ha traghettato Lacoste fuori dal tennis e dentro la moda. Per il brand più lussuoso e appetibile del mondo, Lemaire progetta un immaginario viaggio nella pampa argentina con l'inconfondibile esprit parigino. Quindi c'è la donna-gaucho con tanto di poncho in cashmere buttato sulle spalle e le classiche gonne a portafoglio dotate di frange. Ma sotto indossa quei divini stivali da equitazione che nessuno sa fare bene come la storica maison francese e sul colletto della camicia mette un'elegantissima cravatta-foulard. A questo punto arrivano i lunghi cappotti dal taglio geometrico in pelle d'agnello, così morbida da sembrare seta come quella degli inconfondibili carrè Hérmes usata per tuniche e abiti da sera ultra chic. Davvero belle le microstampe da pigiama (soprattutto fiorellini e cavalli) che riassumono la palette cromatica della collezione: verde bottiglia, giallo zafferano e rosso paprica in sinfonia con tabacco, marrone, nero e grafite. I nuovi oggetti del desiderio sotto forma di borse dal costo astronomico e dalla durata eterna sono una piccola tracollina battezzata Illico che ha la stessa fibbia della celebre Kelly e una superba valigetta rigida con quella grande H dorata inimitabile anche se limitatissima. Decisamente riuscita la collezione Miyake disegnata da un giovane designer giapponese che si chiama Miyamae e fisicamente è identico a un folletto. Il nostro eroe inventa un nuovo tipo di plissé creato direttamente in passerella con l'uso del ferro a vapore. La tecnica battezzata «Steam strecht» è ben nota alle casalinghe disperate che si dimenticano di abbassare la temperatura quando stirano i tessuti sintetici. Ma in questo caso si tratta di una speciale mischia di fibre naturali ed elasticizzate che si ritirano con una fonte di calore dando la forma all'abito. Il risultato è sensazionale, l'evoluzione della specie del celebre «pleats please» creato dal grande Issey negli anni Ottanta.
Tutta diversa, ma veramente fantastica la collezione Galliano disegnata da Bill Gaytten. Stavolta l'ex assistente dell'indimenticabile John vola sulle ali della fantasia componendo un'immagine di donna-pirata ad alto tasso di sensualità.

Tutto quello che avremmo voluto vedere sulla passerella di Dior (il sex appeal, la lucida follia, l'eleganza coniugata alla stravaganza) si materializza qui sotto forma di marsine, calzoni alla zuava, giustacuore-pagliaccetto portati con le parigine e grandi cappelli che sembrano feluche da corsaro ma sono enormi baschi trattenuti su un lato da una specie di piuma-spillone.

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